10 Maggio 2022 – Roma – Ammontano a 7,7 miliardi di euro le rimesse inviate lo scorso anno dagli immigrati residenti in Italia a sostegno delle famiglie nei Paesi d’origine, un volume complessivo che si avvicina al picco massimo registrato nel 2011 (8 miliardi). Il dato emerge da uno studio della Fondazione Moressa di Mestre (Venezia) su dati della Banca d’Italia. Il dato del 2021 registra un aumento del 12,2% rispetto all’anno precedente e un +46,3% rispetto al 2016. Anche l’incidenza sul Pil torna a crescere, attestandosi allo 0,44%. Il primo Paese di destinazione è il Bangladesh, con 873 milioni (11,3% del totale), seguono Pakistan e Filippine. Calano invece i flussi verso l’Est Europa, in particolare Romania (-8,5%), Ucraina (-8%) e Moldavia (-7,3%). In questo caso è probabile che la riapertura delle frontiere abbia fatto ripartire i viaggi su strada degli immigrati, che spesso portano con sé regali o denaro per la famiglia. Durante il lockdown, invece, l’invio di denaro era rimasto l’unico strumento di sostegno. Confrontando la distribuzione delle rimesse nel 2021 con quella di dieci anni fa, emerge un profondo cambiamento: nel 2011 vi era una minore frammentazione, con il 70% delle rimesse concentrato verso soli sette Paesi, e un terzo solo verso uno solo. Nel 2021, invece, i primi sette Paesi raggiungono poco più del 50% delle rimesse, e nessuno supera il 12%. Mediamente, ciascuno dei 5,2 milioni di residenti stranieri ha inviato 125 euro al mese in patria. Tra le prime 20 comunità straniere in Italia, i valori massimi si registrano tra i cittadini del Bangladesh, con 460 euro. Il Senegal è il secondo, con 370 euro. Generalmente, le comunità asiatiche sono mediamente molto attive: oltre al Bangladesh, anche India, Filippine e Pakistan inviano mediamente più di 200 euro al mese. Oltre un quinto delle rimesse parte dalla Lombardia (1,75 miliardi), segue il Lazio, con 1,13 miliardi, poi Emilia-Romagna, Veneto e Toscana, tutte con più di 600 milioni di euro inviati nel 2021. A livello di singole Province, Roma supera di poco Milano, che assommano un quarto di tutte le rimesse italiane; seguono Napoli e Torino, rispettivamente con 364 e 268 milioni. (Ansa).


