MCI Germania: la pastorale digitale, un’opportunità non un ripiego

15 Dicembre 2020 – Francoforte –  Le chiese aperte, in questo periodo di isolamento, sono una luce di potenza infinita, ha detto suor Giuliana Bosini, scalabriniana di Ludwigsburg. L’Eucarestia è più che mai al centro delle attività della loro comunità. Non potendo fare catechesi in presenza le scalabriniane hanno invitato i bambini della Prima Comunione a fare insieme con le loro famiglie le corone di avvento. Coi ragazzi e gli adulti cresimandi invece hanno realizzato una pastorale digitale. Matteo, uno di loro, ha creato un gruppo WhatsApp attraverso il quale comunicare e fare catechesi. I cresimandi presentavano poi le loro riflessioni prima della messa. Un momento di incontro, in presenza, è stato possibile anche nel cortile della chiesa. In seguito si sono organizzati anche su una piattaforma di videoconferenza digitale.

Meno male che c’è Internet. “Con quelli che avevano più dimestichezza con Internet abbiamo fatto un gruppo di preghiera tramite videochiamata insomma ci siamo dati da fare”, dice Maria Angela Mariano, collaboratrice pastorale nella diocesi di Rottenburg-Stuttgart. Mentre le sorelle della Fraternità francescana di Betania ad Aschaffenburg in collaborazione con la Missione Cattolica Italiana di Groß Gerau hanno promosso  in questo tempo di Avvento una Lectio Divina in via digitale; dalla Missione Cattolica di Colonia invece Padre Fabrizio tiene su youtube delle conferenze sul tema dell’anno pastorale in corso “Non è bene che l’uomo sia solo – la famiglia in continuo divenire”. Un po’ ovunque sono sorti gruppi di preghiera via internet, ogni comunità poi trasmette in streaming la messa domenicale. Anche le attività della Delegazione, Convegni, incontri di zona, di categoria, sono stati fatti in forma digitale e questo si è rivelato essere un’opportunità perché “la video connessione”, ha ricordato il delegato nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, p. Tobia Bassanelli, “ci ha permesso di realizzare incontri, da tempo in programma, ma che difficoltà pratiche (costi, distanze, tempo) ci avevano impedito di fare con regolarità”.

Ma internet non è per tutti, soprattutto non per i più anziani. Flavia Vezzaro, referente pastorale nella MCI di Wuppertal, trascorre molte giornate al telefono perché “le persone in questo periodo hanno bisogno di ascolto. Andare a casa di persone anziane o malate è ora impossibile, quindi facciamo tante telefonate”. Modalità di ascolto al telefono, in diverse fasce orarie durante la settimana è ciò che propone anche la MCI di San Martino a Stoccarda a cui hanno aggiunto un’iniziativa epistolare, racconta Sonia Cussigh: “Quello che abbiamo fatto per i nostri anziani, che sono la fascia più vulnerabile a questo virus, è scrivere una lettera ogni quindici giorni, con avvisi pratici, ricette che possono realizzare, parole crociate”. E ancora dalla Comunità di Rottweil, Maria Angela Mariano riporta: “Non potendo fare le visite pastorali alle famiglie per Pentecoste” racconta “siamo andati dalle persone più anziane, e stando sulla porta, abbiamo portato loro il saluto della comunità e un dolcetto”.

Gli anziani sono le persone che soffrono maggiormente l’isolamento a cui la pandemia ci costringe, soprattutto quelli che stanno in case di riposo. La scorsa Pasqua “con la mia comunità mi sono attivata” racconta Isabella Vergata, membro del Consiglio dei cattolici d’altra madre lingua della diocesi di Magonza, “per una iniziativa in una casa di riposo a Groß-Gerau e i bambini sia italiani che tedeschi hanno disegnato e creato dei lavoretti meravigliosi, da poter far avere alle persone anziane della casa di riposo, per non farli sentire soli e per dare loro speranza”. (Paola Colombo)

 

 

 

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