Siamo tempo

30 Maggio 2020 – 

 

“La sera di quel giorno…” ci fa notare il Vangelo di oggi, cioè il giorno di Pasqua.

Cominciò la sera di Pasqua il rinnovamento nello Spirito dei discepoli di Gesù: quella sera, apparendo ai suoi, Gesù disse: “Ricevete lo Spirito Santo”.

Il giorno di Pentecoste, dopo cinquanta giorni, fu il compimento di un processo che avevano già cominciato da tempo.

Potremmo chiederci: perché il dono dello Spirito non si espresse subito, già da quella sera di Pasqua, in tutta la sua efficacia come dopo la Pentecoste?

I discepoli, come noi, siamo creature soggette al tempo e dobbiamo rispettare i ritmi del tempo per accogliere il dono dello Spirito.

Il cambiamento non può avvenire in un solo istante.

Lo Spirito Santo viene consegnato interamente, ma noi Lo accogliamo solo passo dopo passo lungo il cammino della nostra vita.

Per questo si richiedono molte tappe.

E queste alimentano la speranza del compimento, non costituiscono ancora la pienezza.

Siamo sempre in processo, in cammino.

Per gli Apostoli furono necessari cinquanta giorni per giungere ad essere testimoni del Signore Risorto.

E in più, cinquanta giorni preceduti da anni di cammino alla sequela di Gesù.

E inoltre, noi siamo figli di Dio non perché acquisiamo perfezioni divine, ma perché portiamo a compimento la perfezione umana che ci è consegnata, corrispondente alla nostra collaborazione con Dio al progetto di umanità che Egli ci ha proposto dall’eternità e che in Gesù ci ha manifestato.

I cinquanta giorni vissuti dai discepoli sono il paradigma della nostra piccola storia.

Anche su di noi lo Spirito è stato invocato quando siamo nati, quando intorno a noi i nostri genitori, i parenti, gli amici, si sono raccolti per invocare lo Spirito.

Il Battesimo è l’inizio di questo cammino.

E nell’Eucarestia noi ogni domenica rinnoviamo, richiamiamo questo inizio, finché giunga a compimento.

Un compimento che non è solo dovuto al ragionamento, ma sarà il risultato di una esperienza: vivendo l’atteggiamento della fede e accogliendo l’azione dello Spirito, il nostro pensiero e la nostra relazione con Gesù acquistano qualità nuove, che si esprimeranno nelle nostre relazioni quotidiane.

È questo il nostro cammino spirituale, di tappa in tappa, di istante in istante.

Siamo tempo: nulla del dono dello Spirito vada mai perduto; e il Mistero che ci avvolge costituisca, anche oggi in questi momenti difficili, l’orizzonte quotidiano della nostra piccola e fragile esistenza di esseri umani.

Buona e santa festa di Pentecoste a tutti.

don Pasquale Avena

Mci Annecy

 

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