“Ascolta, Signore, il grido della Pace!”: a Messina una veglia promossa dalla Migrantes per le vittime dello Sri Lanka

27 Aprile 2019 – Messina – Domani, domenica 28 aprile, alle ore 21.00, nella Chiesa di “S. Elia” a Messina, l’arcivescovo mons. Giovanni Accolla presiederà la Veglia di preghiera e riflessione per le vittime degli attentati che hanno insanguinato lo Sri Lanka nel giorno di Pasqua e per tutte le situazioni di conflitto e terrorismo che attraversano ogni latitudine del nostro pianeta. Un momento fortemente voluto dal presule siciliano per “stare accanto alla numerosa comunità srilankese di Messina, la prima per numero di presenze con quasi 4.000 residenti”, dice il direttore Migrantes diocesano Santino Tornesi: “una comunità che si è ritagliata un posto importante nel comparto lavorativo dell’assistenza alla persona e della collaborazione domestica e che ha sviluppato nel tempo un protagonismo nel lavoro autonomo e nell’imprenditoria. Una comunità che ha vissuto con sgomento e dolore le notizie che giungevano dal Paese, ma che ha reagito con tutta la forza e la dignità di chi ha conosciuto la violenza e il lutto per tanti anni di guerra civile e per i disastri delle calamità naturali”. La Veglia si svolgerà nella Chiesa di S. Elia, sede della cappellania cattolica srilankese e rettoria dedicata alla promozione della pastorale per le migrazioni. I volontari dell’Ufficio diocesano Migrantes e i fedeli dello Sri Lanka, coordinati dal cappellano, p. Phillip Perera animeranno il momento di preghiera e riflessione. Alla celebrazione saranno presenti i rappresentanti di altre religioni per condividere la vicinanza alla comunità srilankese, nella consapevolezza che, come si legge nel documento congiunto di Papa Francesco e del Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, “Il terrorismo esecrabile che minaccia la sicurezza delle persone, sia in Oriente che in Occidente, sia a Nord che a Sud, spargendo panico, terrore e pessimismo non è dovuto alla religione – anche se i terroristi la strumentalizzano – ma è dovuto alle accumulate interpretazioni errate dei testi religiosi, alle politiche di fame, di povertà, di ingiustizia, di oppressione, di arroganza”. (R.I.)

 

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