Bruxelles – I deputati europei chiedono all’UE e ai suoi Stati membri di adottare misure per affrontare il razzismo “costante che le persone di origine africana si trovano ad affrontare oggi in Europa”.
In una risoluzione non legislativa adottata martedì con 535 voti favorevoli, 80 contrari e 44 astensioni, il Parlamento esorta le autorità europee e nazionali a “sviluppare politiche antirazziste e a porre fine alla discriminazione in settori quali istruzione, alloggi, sanità, giustizia penale, partecipazione politica e migrazione”.
Alla luce dei crescenti attacchi afrofobi, i deputati chiedono alla Commissione europea e agli Stati membri dell’UE di “riconoscere le sofferenze razziste, discriminatorie e xenofobe che subiscono gli afro-europei e di offrire una protezione adeguata contro queste disuguaglianze, per garantire che i crimini di odio siano adeguatamente indagati, perseguiti e sanzionati. Inoltre, le persone di origine africana dovrebbero essere prese maggiormente in considerazione negli attuali programmi di finanziamento e nel prossimo quadro finanziario pluriennale (2021-2027)”.
Nella risoluzione si “incoraggiano le istituzioni e gli Stati membri UE ad affrontare e correggere, ove possibile, le ingiustizie e i crimini contro l’umanità perpetrati in passato in nome del colonialismo europeo”. I deputati “suggeriscono di adottare alcune forme di risarcimento, come scusarsi pubblicamente e restituire i manufatti rubati ai loro Paesi d’origine”. Il Parlamento chiede inoltre ai Paesi dell’UE di “declassificare i loro archivi coloniali e presentare una prospettiva globale sul colonialismo e la schiavitù nei programmi scolastici”.
Attualmente in Europa vivono circa 15 milioni di persone di origine africana che si trovano ad affrontare “discriminazioni persistenti e sono soggetti a stereotipi negativi profondamente radicati”. È dimostrato che i bambini afro-europei “ricevono voti più bassi a scuola rispetto ai loro omologhi bianchi, e che il loro tasso di abbandono scolastico è nettamente superiore”.