Diocesi Campania: realtà viva e solidale in termini di accoglienza

Napoli – Una realtà viva, quella della Campania, in termini di accoglienza e cura del migrante, con iniziative e manifestazioni che testimoniano l’impegno pastorale e civico verso chi soffre.

“Le varie diocesi campane, da quando il problema immigrazione è emerso in tutta la sua drammaticità, si sono sempre preoccupate di creare corridoi umanitari di accoglienza, soprattutto verso i minori non accompagnati”, ci racconta Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro, che prosegue: “In alcune diocesi come la nostra si sono sviluppati progetti per l’inserimento degli immigrati in ambiti lavorativi e nelle scuole dove si sono creati forti rapporti di solidarietà con buon profitto educativo di chi fino a poco tempo fa non conosceva nemmeno la lingua italiana. Nelle piccole realtà è più facile gestire l’integrazione, si esercita un maggior controllo rispetto all’aspetto dispersivo delle città, e questo a lungo andare ha permesso di rivitalizzare classi scolastiche, istituti e professioni che rischiavano di sparire”.

“Il 22 gennaio scorso all’università di Capua — ci informa il presule — è stato presentato il Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes 2017-2018, al quale è stata data una certa visibilità mediatica, locale e nazionale, permettendo di far conoscere meglio la realtà migratoria”. Un documento prezioso perché dà la giusta misura dell’identità del migrante, bisognoso di tutele e non venuto a delinquere.

“Purtroppo è dura a morire — spiega monsignor De Luca — l’idea che il migrante sia quasi sempre un criminale; se uno delinque molti pensano che sia la condizione naturale di tanti, se non di tutti. Ma non è così”.

Per modificare questi pregiudizi, allontanando estraneità e isolamento, sono tante le occasioni di incontro, anche tra persone di religione diversa: “Spesso nelle varie diocesi si organizzano incontri multi-religiosi ed eventi, come a Natale, con scambi di doni e manifestazioni multietniche. Per la Giornata mondiale della pace, per esempio, la nostra diocesi ha organizzato incontri tra famiglie cattoliche e musulmane e ogni anno in quella di Salerno, come in altre realtà ecclesiali, si svolge la Festa dei popoli, con la partecipazione di comunità provenienti da tutto il mondo”. (Rosario Capomasi – Osservatore Romano)