Modena – Sono sedici i minori stranieri non accompagnati e i giovani richiedenti asilo, ospiti delle comunità di accoglienza del gruppo CEIS e provenienti da dieci Paesi (Albania, Costa d’Avorio, Gambia, Marocco, Mali, Nigeria, Pakistan, Romania, Senegal, Somalia), che hanno partecipato a un corso di formazione sui diritti e i doveri dei cittadini con riferimento alla Costituzione italiana. La significativa esperienza di integrazione è stata raccontata martedì scorso presso la sede della cooperativa CEIS Formazione (aderente a Confcooperative Modena) nel seminario di presentazione delle attività formative realizzate all’interno del progetto europeo Erasmus+ Rem (Rights, duties, solidarity), introdotto dagli interventi del prefetto Maria Patrizia Paba, del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia–Romagna Stefano Versari e da Giuliana Urbelli, assessore alla Coesione sociale, sanità, welfare, integrazione e cittadinanza del Comune di Modena.
Il progetto, di cui CEIS Formazione è capofila e che coinvolge sette organizzazioni partner di Germania, Italia, Romania e Spagna, si ispira a un’esperienza di volontariato realizzata nel carcere della Dozza a Bologna.
Nella casa circondariale bolognese, frate Ignazio De Francesco, monaco della Piccola Famiglia dell’Annunziata ed esperto di Islam, ha coinvolto detenuti, originari soprattutto del Maghreb, in lezioni sui diritti e doveri, confronto tra Costituzioni, norme civili e religiose. Durante il seminario ogni partner ha presentato il proprio percorso formativo rivolto a migranti e non, studenti di corsi di lingua e di percorsi volti all’acquisizione della cittadinanza, alunni delle scuole superiori, minori stranieri non accompagnati e richiedenti asilo, detenuti ed ex detenuti. L’obiettivo condiviso all’interno della formazione è stato promuovere la conoscenza e consapevolezza sui diritti e doveri nei Paesi europei e in quelli di provenienza dei migranti.
«È fondamentale offrire ai migranti i concetti base della nostra convivenza civile ispirati ai principi della Costituzione – ha dichiarato padre Giuliano Stenico, presidente della Fondazione CEIS – per favorire un’effettiva integrazione ed evitare marginalizzazione o addirittura il rischio di radicalizzazione».
Durante il seminario, oltre alle esperienze e risultati già conseguiti nei vari Paesi, è stata presentata anche la prossima attività, prevista in marzo a Modena, finalizzata alla formazione di insegnanti ed educatori.
L’obiettivo è che essi diventino soggetti attivi nella prevenzione della radicalizzazione riproponendo e adattando i percorsi formativi nei contesti educativi in cui operano. (F.M.)