Roma – “Dopo tanti anni d’impegno della comunità locale mi pare assurdo interrompere progetti di integrazione ben avviati, con la partecipazione di tanti cittadini e volontari della diocesi”. A parlare è il vescovo di Porto Santa Rufina, mons. Gino Reali, nel cui territorio si trova il Cara di Castelnuovo di Porto. Qui questa mattina è iniziato il trasferimento dei migranti presenti secondo le normative previste dal recente decreto Sicurezza.
Saranno 305 i migranti che dovranno lasciare la strutture dove vivono oggi 535 migranti: non si sa ancora dove saranno trasferiti. E questa sera una fiaccolata partita dalla parrocchia di Santa Lucia in Pontestorto fino al centro per rifugiati, con sacerdoti, gruppi parrocchiali, associazioni e ance il vescovo che ha voluto essere presente. Mons. Reale contesta “il metodo di trasferimento” dei migranti, “che non mi pare dignitoso per donne, uomini e bambini che hanno alle spalle storie drammatiche. Quale futuro offriamo a queste persone? Quale immagine di civiltà stiamo dando?”. E conclude con una preghiera “perché questa gente non perda la speranza e trovi la giusta accoglienza”. Uno dei rischi per queste persone che dovranno lasciare la struttura di Castelnuovo è quelli di finire in strada senza alcun futuro per loro. (R.Iaria)