Napoli – Epifania nel Duomo di Napoli con dodici nazioni rappresentate. Una festa di colori e suoni, ma anche una preghiera per chi in questi giorni vive momenti drammatici in cerca di un porto sicuro. «Stiamo assistendo – ha detto l’arcivescovo il card. Crescenzio Sepe, durante l’omelia della Messa per la Festa dei popoli – ad uno spaventoso rifiuto dell’altro. L’Europa si sta dimostrando più insensibile di quello che pensavamo. Rifiutare di accogliere è quanto di più disumano ci possa essere», ha aggiunto. «Sembra che i valori della solidarietà e della fratellanza umana siano stati dimenticati dai nostri governanti: da Napoli parte l’invito all’accoglienza di tutti, indistintamente. Abbiamo il dovere di garantire un futuro migliore a questa gente che non sa dove andare ». In Cattedrale c’erano rappresentanze dei gruppi etnici che vivono e lavorano a Napoli, coordinate dal direttore dell’Ufficio Migrantes don Pasquale Langella: anglofoni, francofoni, cinesi, etiopi eritrei, filippini, nigeriani, cingalesi, polacchi, ucraini. Per tutti è stata festa, per ciascuno l’occasione di esprimersi con le danze ed i costumi tradizionali dei propri paesi di provenienza. «Dio è venuto e ha chiesto all’uomo di essere accolto: così dobbiamo accogliere tutti coloro che lo chiedono – ha evidenziato Sepe –. Chi non lo fa vive isolato e chiuso in se stesso e non ha mai la felicità. Saper accogliere e guardare agli altri è la dimensione fondamentale di ogni essere umano ». Al termine della celebrazione per oltre seicento bambini, figli di immigrati, sono arrivati i doni della befana regalati dall’Ordine di Malta e dal Movimento cristiano lavoratori presieduto da Michele Cutolo. (Rosanna Borzillo – Avvenire)