Città del Vaticano – “Da parecchi giorni quarantanove persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di Ong, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare”. Lo ha detto papa Francesco ieri al termine della preghiera dell’Angelus in Piazza San Pietro facendo riferimento alle due navi da due settimane i n mare in attesa dell’autorizzazione all’attracco sulla terraferma.
“Rivolgo – ha detto il pontefice – un accorato appello ai Leader europei, perché dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone”.
“Come cristiani – ha detto al quotidiano della Santa Sede, l’ Osservatore Romano, il presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione Cei per le Migrazioni, mons. Guerino Di Tora – non possiamo mai rinunciare all’accoglienza” sottolineando che il fenomeno dell’immigrazione è un “fenomeno epocale” che va “governato con lungimiranza”. Perché non c’è soltanto chi dice che la misura è colma ma anche chi evidenzia come il mondo produttivo, dall’industria all’agricoltura, necessiti di nuovi contributi, “per il bene di tutti”. E il mondo ecclesiale, in particolare quello delle parrocchie, ha dato e sta dando corpo a questa esigenza. “Quando ci fu l’appello del Papa all’accoglienza – ha ricordato mons. Di Tora — di fronte alla difficoltà di reperire all’interno delle strutture parrocchiali dei locali idonei, in tantissimi casi, in tutta la penisola, sono stati gli stessi parrocchiani a farsi avanti, a raccogliere fondi, ad autotassarsi per affittare degli appartamenti”.