Torino: Festa dei Popoli con l’arcivescovo Nosiglia al Santo Volto

Torino – Una solennità che aiuta a cogliere l’universalità della Chiesa, ad abbattere i campanilismi, le divisioni che abitudini e culture diverse quando manca il dialogo e il confronto rischiano di alimenta- re. Così l’Epifania del Signore è Festa dei Popoli, di quei popoli che di fronte al Bambino di Betlemme lo celebrano con i propri colori le proprie lingue e tradizioni. E anche quest’anno la cornice di questa Festa a Torino sarà il Santo Volto dove si riuniranno le varie comunità straniere (oltre 10) presenti per celebrare con l’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia la Messa dei Popoli e per proseguire con un pomeriggio di danze e canti a cui sono invita- te tutte le comunità parrocchiali della diocesi per alimentare l’amicizia reciproca e la condivisione.
”Mondo di popoli, fratelli per la terra” è il titolo della festa che domenica 6 gennaio, inizierà presso la chiesa del Santo Volto dove alle 12 mons. Nosiglia presiederà la Celebrazione Eucaristica animata da tutte le comunità migranti. Seguiranno, nei saloni dell’adiacente Auditorium, un pranzo etnico condiviso in cui ogni cultura avrà modo di esprimere le caratteristiche delle proprie tradizioni culinarie e, a partire dalle 14.30, uno spettacolo multiculturale con musica, canti, balli da tutte le parti del mondo. “Il tema di questa festa”, spiega padre Ugo Pozzoli dell’Ufficio Migrantes, “è la terra, intesa come ‘casa comune’, patrimonio ambientale lasciato da Dio nelle mani dell’essere umano affinché questi se ne faccia custode. Il magistero di Papa Francesco, soprattutto nella riflessione da lui sviluppata nell’enciclica Laudato sì, ci ricorda quanto questo argomento sia cruciale non soltanto per il benessere dell’uomo, quanto per la sua stessa sopravvivenza. La fratellanza universale, il rispetto dell’altro e dell’ambiente in cui vive, l’accoglienza nella propria casa e la conoscenza reciproca della ricchezza culturale di ognuno sono aspetti fondamentali per migliorare la nostra qualità di vita; sono anche i temi che vogliamo celebrare in questa solennità dell’Epifania che ricorda a tutti noi la manifestazione del Signore a tutti i popoli della terra”.

Ecco dunque che la preghiera e la festa del 6 gennaio rappresentano una occasione per iniziare l’anno nello spirito di accoglienza che caratterizza la pastorale dei Migranti (Migrantes) diocesana da vivere in ogni comunità parrocchiale nel quotidiano dove ognuno «con la propria storia e origine è chiama- to a testimoniare il Vangelo”. (Federica Bello)