Roma – “La migrazione italiana nel Regno Unito: maledizione o opportunità?”. Si è discusso di questo ieri pomeriggio alla Camera dei deputati. La sala stampa ha ospitato, infatti, la presentazione, su iniziativa del deputato, eletto all’estero, Massimo Ungaro, del Rapporto “Talented Italians in the Uk” che analizza le varie sfumature della comunità italiana in Gran Bretagna” alla vigilia anche del processo che porterà alla Brexit. “Da questo studio – ha detto Ungaro – emerge un messaggio importante e cioè che l’emigrazione può essere una risorsa”, anche se al momento rappresenta “una perdita per l’Italia e un guadagno per la Gran Bretagna”.
Quella in Gran Bretagna – ha detto Delfina Licata della Fondazione Migrantes – è un emigrazione italiana “complessa”, una “mobilità precaria, stabilmente in movimento, diciamo noi, ovunque, ma soprattutto in Europa e in Uk”, paese “molto attrattivo per i giovani”, ma non solo. Licata ha presentato, quindi, i dati del Rapporto Italiani nel Mondo redatto dall’organismo pastorale della CEI: un quarto degli italiani sono giovani-adulti (25 – 34 anni), il 21% ha meno di 18 anni, il 54% di questi ultimi meno di 10 anni. “Significa che partono famiglie giovani, con figli piccoli”. Il Regno Unito – ha quindi aggiunto – è “lo specchio della complessità della situazione” di oggi. Ci sono lavoratori “altamente qualificati, che si trasferiscono facilmente da altri Paesi europei, dentro multinazionali o enti di ricerca, ma anche diplomati e laureati che hanno trovato nicchie lavorative”. Di alcune realtà italiane in Gran Bretagna e soprattutto a Londra ha parlato la giornalista Francesca Marchese, in collegamento video. Tra queste realtà quella dei senza fissa dimora italiani, dei detenuti, etc. temi affrontati e studianti nelle varie edizioni del Rapporto Migrantes evidenziando come la Chiesa italiana è “al primo posto tra chi dà ascolto ai detenuti o agli ex detenuti italiani che devono rientrare in società, così come a chi, arrivato a Londra per fare fortuna ma avendo idealizzato la partenza, dopo grandi difficoltà finisce in strada”. Tra i progetti citati “Benvenuti a bordo” per aiutare coloro che arrivano in questo paese e conoscerlo meglio.
L’emigrazione – ha poi aggiunto ancora Licata, “non è un fenomeno destinato a fermarsi ma a diventare sempre più complesso ed è sempre più necessario studiarlo, analizzarlo e lavorare insieme perché partendo dalla sua conoscenza si possa operare al meglio, mettere in campo le strategie migliori perché la mobilità sia una risorsa. Al dibattito sono intervenuti anche i coordinatori del rapporto, Brunello Rosa e Flavio Mondello Malvestiti, Pierluigi Puglia dell’Ambasciata britannica in Italia, il senatore Raffaele Fantetti, anch’egli eletto all’estero e Marta Palazzo e Domenico Meliti della Camera di Commercio Italiana in Uk.