Ucraini in Italia: a Napoli si è pregato per le vittime dell’Holodomor

Napoli – L’Holodomor, lo sterminio per fame della popolazione ucraina avvenuto 85 anni fa, è “una ferita talmente profonda che non può essere di una sola nazione. La società ucraina porta ancora questa ferita sul suo corpo, e solo il Signore può guarirla”. Lo ha detto Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo e padre della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, in una Divina Liturgia da Requiem che si è tenuta nel Duomo di Napoli lo scorso 18 novembre. 

Una occasione solenne, riferisce oggi una nota, per la Chiesa di Napoli, tanto che il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo della città, ha esposto le reliquie di San Gennaro per la venerazione.

La Liturgia è iniziata con la processione solenne: il cardinale Sepe ha portato all’altare della cattedrale le reliquie di San Gennaro custodite in un apposito reliquiario contenente il sangue del Santo patrono della diocesi di Napoli.

Prima della Liturgia, l’arcivescovo di Napoli ha accolto con un caloroso saluto la numerosa comunità ucraina. “Vi salutiamo – ha detto – con un abbraccio fraterno e ci uniamo a voi nella preghiera per le vittime della grande tragedia provocata dal potere sovietico: il genocidio del popolo ucraino con le sue innumerevoli implicazioni umane, sociali e religiose”. Il card. Sepe ha quindi sottolineato che la commemorazione delle vittime innocenti è necessaria per “mettere in guardia l’umanità dalle simili tragedie nel futuro”. È per questo che la Chiesa di Napoli, ha detto, “esprime al popolo ucraino la sua vicinanza e solidarietà, e la vostra fede profonda è l’esempio di vera testimonianza cristiana per i napoletani”. Citando le parole di Papa Giovanni Paolo II, il card. Sepe ha poi sottolineato: “Oggi a Napoli la Chiesa respira con due polmoni per essere il testimone di unità, fratellanza e solidarietà tra i nostri popoli”.

A nome della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav ha ringraziato l’arcivescovo di Napoli per l’ospitalità riservata al popolo ucraino. “Lei – ha sottolineato Beatitudine –  non solo ci ha aperto la porta della sua casa e di questa bellissima cattedrale ma ha anche deciso di mettere a disposizione il più grande tesoro della vostra Arcidiocesi: le reliquie di San Gennaro”.

In segno di gratitudine, il Capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina ha consegnato al card. Sepe una icona che rappresenta il volto di Gesù Cristo e che – ha spiegato – “è stata dipinta su un baule degli immigrati italiani che decenni fa erano partiti da Napoli per il Venezuela. Hanno quindi usato questa superficie di legno per fare il pane e per salvare le loro famiglie dalla fame. Un iconografo italiano, padre Domenico, presente oggi qui con noi, ha dipinto su questo legno il volto di Gesù Cristo, per ricordarci che ognuno di noi su questa terra è un migrante nel viaggio verso la Patria celeste. L’immagine di Cristo è diventata l’immagine di ogni immigrato, di ogni ucraino venuto in Italia in cerca della Patria del Padre celeste”.