Roma – Nel corso del 2017 è aumentato il numero di nuovi permessi rilasciati: 262.770, il 16% in più rispetto ai 226.934 del 2016. I nuovi flussi sono caratterizzati da una notevole prevalenza di uomini che rappresentano più del 60% degli ingressi. Lo rende noto oggi l’Istat nel suo report sui cittadini non comunitari presenti in Italia.
Le migrazioni per lavoro toccano – spiega l’Istituto di statistica – un nuovo minimo storico, sono il 4,6% (12.200) del totale dei nuovi permessi. Continuano a crescere, al contrario, i flussi per asilo e protezione umanitaria (+23.138 permessi rispetto al 2016, +29,7%): con oltre 101mila nuovi ingressi arrivano al 38,5% del totale dei flussi (+4,2 punti percentuali rispetto al 2016), affermandosi come seconda motivazione di ingresso dopo il ricongiungimento familiare. I permessi per famiglia, continuano a rappresentare il più rilevante motivo di ingresso (43,2% dei nuovi rilasci) e, nonostante la diminuzione di quasi 2 punti percentuali della loro incidenza sul totale dei permessi (43,2% da 45,1%), crescono di 11.198 unità (+11,0%) rispetto al 2016. Sono però “notevoli” le differenze di genere: la richiesta di asilo è la prima motivazione di ingresso per gli uomini (54,3%), per le donne invece è il ricongiungimento familiare (64,5% degli ingressi). La Nigeria si conferma, il primo paese di provenienza dei nuovi ingressi verso l’Italia: 26.843 nel 2017 (oltre 6mila in più sul 2016). Rispetto all’anno precedente crescono, anche se in misura più contenuta, gli ingressi da Bangladesh (+5.354), Albania (+2.496), Senegal (2.424) e Marocco (+1.116). Con 1.036 nuovi rilasci, il Gambia entra tra le prime 10 cittadinanze; tra queste ultime quelle che registrano una lieve diminuzione sono India (-902), Pakistan (-503) e Cina (-88). Il profondo mutamento delle motivazioni di ingresso in Italia, rilevato a livello generale, si ritrova anche se si considerano le prime dieci cittadinanze. Nel 2017 per sette delle prime dieci collettività (per numero di ingressi) l’incidenza dei permessi concessi per lavoro resta sotto il 5%; la motivazione lavoro assume maggiore rilevanza solo per gli Stati Uniti d’America (34,0%) e, anche se in misura più contenuta, per l’India (18,7%). Per tre Paesi – Gambia, Nigeria e Bangladesh – gli ingressi per lavoro hanno un’incidenza inferiore all’1%. I permessi per studio sono una motivazione di rilievo per i nuovi ingressi di cinesi (35,7%), statunitensi (21,8%) e indiani (15,1%).