Modena – Tre giorni di riflessioni, incontri, seminari, spettacoli, mostre, film, libri per parlare di migrazioni. Si tratta della terza edizione del Festival della Migrazione che si svolgerà a Modena da oggi a domenica 11 novembre e presentata al Senato nei giorni scorsi. Tra gli interventi previsti quelli di Romano Prodi, del card. Francesco Montenegro, Carlotta Sami, Ilvo Diamanti, gli arcivescovi Matteo Zuppi, Giancarlo Perego e Erio Castellucci, Claudia Lodesani, Antonio Decaro, Paolo Ruffini, Marco Damilano, Elisabetta Soglio, Vincenzo Morgante.
“Credo che la sfida delle migrazioni oggi – spiega il Direttore generale della Fondazione Migrantes, don Giovanni De Robertis – non riguardi tanto l’accoglienza ma la capacità di costruire un paese dove le diversità, la presenza di persone di paesi, culture e religioni diverse, sappiano comporsi in una realtà più ricca”. Tra le novità di questa edizione il ‘Pranzo dei popoli’ di domani, 10 novembre, il laboratorio interattivo ‘Alle radici’ allestito ad hoc per gli studenti delle superiori dal 6 al 15 novembre; il libro ‘Abbecedario delle migrazioni’ con postfazione del card. Gualtiero Bassetti, presidente della CEI.
La terza edizione del festiva si concluderà con una celebrazione eucaristica nel duomo cittadino presieduta dal card. Montenegro seguita da un convegno sul tema “Il contributo delle religioni nella concordia della città” con la partecipazione del card. Montenegro, di Yassin Lafram, presidente UCOII – Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Beniamino Goldstein, rabbino capo di Modena e Reggio Emilia moderati da Elisabetta Soglio
Il Festival è promosso dall’associazione Porta Aperta, Fondazione Migrantes, Crid del Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore e IntegriaMo, con il patrocinio di Università di Modena e Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna e Comune di Modena e il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Unipolis, Bper Banca, Conad, Menù e Coop Alleanza 3.0. Oltre 50 gli aderenti, tra enti locali, mondo accademico e sindacale, realtà ecclesiali e religiose, associazioni. (Raffaele Iaria)