Roma – “Ammonta a 35 il numero degli sgomberi forzati che si sono registrati nel Comune di Roma dal 1⁰ gennaio al 30 ottobre 2018. In soli dieci mesi è stato già superato il numero totale di sgomberi avvenuti lo scorso anno pari a 33”. Dai dati in possesso dell’Associazione 21 luglio risultano coinvolte nelle operazioni “circa 1.166 persone con una stima approssimativa della presenza di minori che si aggira intorno al 50% del totale. I costi che il Comune ha sostenuto per far fronte a operazioni di questo tipo sono stimati in circa 1 milione 500mila euro”. Il Municipio con il più alto numero di sgomberi, fa sapere l’associazione, è l’XI dove si sono stati registrati 7 interventi. “Nel 2017 gli sgomberi forzati registrati nei confronti delle comunità rom erano stati 33 – commenta Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio -. L’anno precedente ne avevamo segnalati 28. Siamo quindi di fronte ad una preoccupante impennata”. Il Piano rom della Giunta Raggi, “presentato 17 mesi fa – continua Stasolla -, prevedeva il superamento dei ‘campi’ della Capitale. Ad oggi nessun insediamento risulta superato mentre, in compenso, più di 1.000 persone sono state spostate da un punto all’altro della città. La chiusura di Camping River, avvenuta nel luglio scorso, ha portato ad avere oggi più di 100 persone per strada. Soggetti che, dopo l’allontanamento dall’insediamento di via Tiberina, già hanno subito ulteriori sgomberi, tutti registrati in assenza delle garanzie procedurali previste dai Comitati delle Nazioni Unite”.