Migrantes: Il diritto al viaggio come diritto all’esistenza

Roma – «Siate voi pellegrini sulla strada dei vostri sogni». È l’augurio che Papa Francesco ha rivolto ai giovani italiani che hanno accolto l’invito della Conferenza Episcopale Italiana e delle loro diocesi a mettersi in cammino verso Roma ad agosto 2018, alla vigilia del Sinodo tuttora in corso.

Una metafora, quella del Pontefice, che richiama il viaggio e la mobilità che mai come oggi devono essere parte integrante del cammino formativo dei giovani – ma anche degli italiani e delle popolazioni in generale – affinché ci si arricchisca delle relazioni con l’altro e l’altrove.

Più volte si è tornati sulla necessità della circolazione della mobilità, sulla necessità che la mobilità sia circolare, che alla scelta di partire corrisponda cioè la possibilità di tornare. Lasciare la libertà di decidere, di andare, di afferrare opportunità perché viaggiare è un diritto all’interno del quale ne vive uno più grande, il diritto all’esistenza. Un vivere però non rassegnato, non di accomodamento, ma realizzando sogni, ricercando ciò che fa stare bene, correndo incontro alla felicità. Il diritto, quindi, a un’esistenza felice in uno spazio, un’unica e sola Terra che è di tutti e non di alcuni, madre quando accoglie e matrigna quando costringe ad andare via, ma dove ogni persona ha il diritto di vivere felice e rincorrere i sogni anche al costo di essere multisituata, continuamente di passaggio, stabilmente in mobilità, sottolinea la Fondazione Migrantes che questa mattina a Roma ha presentato il rapporto Italiani nel Mondo.