Roma – “Ascoltare, pensare e agire” sono le tre consegne che Sua Beatitutine Sviatoslav Shevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kiev e Capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, ha consegnato ai giovani, per i quali ha celebrato una Divina Liturgia nella Cattedrale di Santa Sofia di Roma.
“Mi piacerebbe ascoltarvi, sentirvi di più. È anche quello che i delegati del Sinodo stanno cercando di fare oggi in tutto il mondo. Sarebbe strano per me aver partecipato a Roma al Sinodo dedicato alla gioventù senza aver incontrato i giovani ucraini”, ha detto Sua Beatitudine Sviatoslav.
L’Arcivescovo Maggiore ha condiviso con i giovani le riflessioni scaturite durante l’assemblea sinodale, dedicata proprio a fede, discernimento e vocazione nei giovani. Nel suo discorso ha prestato particolare attenzione al tema delle nuove forme di comunicazione sottolineando che “la parte della nostra vita vissuta nella realtà virtuale ci cambia fortemente”, e messo in luce come “i giovani nati dopo il 2000 hanno un nome distinto: millenials generation, e non hanno mai visto il mondo senza gadget. Oggi i giovani vivono in un mondo carico di tecnologie, mentre mancano loro le semplici relazioni umane e la comunicazione, e i giovani spesso si sentono soli”.
Sua Beatitudine Sviatoslav ha anche sottolineato che i giovani di oggi crescono molto velocemente, probabilmente anche troppo, e questo accade specialmente in Ucraina, dove i ragazzi e le ragazze che “hanno visto la morte al fronte, tornano a casa con i capelli bianchi. Sono disillusi quando incontrano un politico immaturo, un leader sociale un po’ infantile … diventando persino frustrati quando incontrano un prete immaturo”. Secondo l’Arcivescovo la Chiesa universale si è messa in ascolto dei giovani per comprendere le loro difficoltà e trovare le risposte adeguate. Ha spiegato poi che la metodologia del Sinodo “è questa: ascoltare, pensare e agire. Vorrei che ascoltassimo l’uno l’altro, per poi ragionare e fare qualcosa”.