di Don Ivan Maffeis
Roma – A fronte di tragedie che risucchiano l’esistenza dei nostri adolescenti, si torna a interrogarsi di sicurezza sul web, della necessità di smascherarne le insidie, di arginare la cultura speculare del selfie. La questione non ruota attorno alla tecnologia e ai suoi dispositivi, ma chiama in gioco famiglia, scuola, comunità cristiana. Chiede adulti preoccupati non tanto di giustificare o difendere a oltranza i propri ragazzi, ma disposti ad aiutarli a crescere. Chiede di esserci, animati da una rinnovata passione educativa.