Emilia Romagna: 18 immigrati al corso per “contadini”

Bologna – I migranti non sono solo un problema e certo non tutte le cooperative sfruttano il complesso fenomeno migratorio. Un esempio concreto, fra i tanti, arriva dalla Romagna. Si è concluso un corso per operatore agroalimentare, svoltosi a cura della Cooperativa Acquacheta e di Irecoop regionale, presso la comunità di Sadurano, sulle colline forlivesi, che ha “diplomato” 18 immigrati provenienti dal Nord Africa, permettendo loro di accedere al lavoro. “Due di loro – spiega Mirko Betti, presidente della Cooperativa Acquacheta – hanno già trovato occupazione in un’azienda agricola di Predappio. Gli altri hanno spedito il curriculum con l’attestato a varie aziende e cooperative agricole”.

Il corso si è svolto presso la comunità e cooperativa agricola fondata dal compianto don Dario Ciani per persone in difficoltà, disabili e carcerati, ora gestita dalla Cooperativa Territorio e Ambiente (Cta), “perché dotata dei locali per le lezioni pratiche e soprattutto con i laboratori per la trasformazione del latte in prodotti lattiero-casearii e per la lavorazione delle carni avicole”. Il corso è il primo di una lunga serie. Nell’immediato partiranno altri due corsi: uno per la manutenzione del verde; il secondo un corso di cucina per le donne, in collaborazione con il ristorante “Al Vecchio Convento” di Portico e diretto dallo chef Massimiliano Cameli. Con 30 dipendenti, la cooperativa Acquacheta gestisce 48 immigrati (di cui 16 bambini) a Portico e San Benedetto e 80 a Forlì, Forlimpopoli e Castrocaro, in vari settori lavorativi. (Quinto Cappelli – Avvenire)