Dublino: la comunità italiana in attesa di Papa Francesco

Roma – “Pregate anche per me, affinché il prossimo viaggio a Dublino, il 25 e 26 agosto prossimi, in occasione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie, sia un momento di grazia e di ascolto della voce delle famiglie cristiane di tutto il mondo”.

Così questa mattina Papa Francesco ha invitato a pregare per il suo viaggio in Irlanda in occasione dell’Incontro Mondiale delle famiglie, in corso a Dublino fino a Domenica. Anche la comunità italiana che vive nella Capitale irlandese è molto impegnata in queste ore nell’organizzazione. Il coro parteciperà attivamente alla messa finale con Papa Francesco a Pheonix Park, domenica dove gli italiani saranno molto presenti insieme sai tanti che arrivano dall’Italia e che parteciperanno anche alla celebrazione eucaristica, venerdì 24 agosto, presso St. Joseph Church, presieduta dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti. “Siamo una comunità cattolica formata principalmente da italiani ma aperti a tutti coloro che desiderano partecipare alla messa in lingua italiana e a momenti comunitari di preghiera e meditazione”, spiegano: “apparteniamo all’Arcidiocesi di Dublino e la nostra cappella è l’Oratorio della St. Mary’s Pro Cathedral di Dublino. Il nostro Cappellano mons. Fintan Gavin celebra ogni seconda domenica del mese la messa in lingua italiana e ogni ultimo sabato del mese la comunità si riunisce per un momento di lettura e riflessione della Sacra Scrittura” . Per li italiani di Dublino l’Incontro Mondiale delle Famiglia rappresenta “un’occasione di gioia per tutti noi e sicuramente una opportunità per conoscere altre persone, italiane e non, che si avvicineranno al nostro gruppo con l’intenzione di condividere il cammino verso Gesù”.

La Repubblica d’Irlanda conta oggi circa 4700000 abitanti mentre gli italiani presenti sono oltre 13mila, la maggioranza residente a Dublino dove spesso si concentrano anche le sedi delle grandi imprese multinazionali. “Molti italiani – spiegano alla comunità –  tendono per questa ragione a trasferirsi a Dublino piuttosto che nelle aree rurali anche se è possibile trovare nostri connazionali un po’ ovunque nel paese, in prevalenza nei centri urbani come ad esempio Cork, Limerick o Galway”. L’emigrazione italiana in questo Paese non è recente ma risale alla fine della Seconda Guerra Mondiale con l’insediamento dei primi italiani cattolici a Dublino. Il primo italiano però ad approdare sulle coste d’Irlanda è stato Cristoforo Colombo, precisamente – come scriveva qualche anno fa il Rapporto “Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes – a Galway prima di imbarcarsi nel suo viaggio alla scoperta delle Americhe. Il simbolo dell’emigrato italiano ad avere successo in Irlanda è stato Carlo Bianconi, originario della provincia di Lecco, giunto nel Paese nel 1802, imprenditore e successivamente anche Sindaco  di Clonnel, magistrato e gran giurato nella contea di Tipperay. E poi Alessandro Marconi che costruì qui la più potente delle stazioni radio da lui istituite dalla quale, nel 1907, fu realizzata la prima comunicazione radio transoceanica tra l’Irlanda e Glace Bay in Canada. E proprio in ricordo del centenario di questo evento la cittadina di Clifdel, nel 2007 – ricorda il rapporto Migrantes – si è vestita dei colori italiani “tagliando il nastro al primo museo Guglielmo Marconi, una occasione questa per ricordare lo storico evento e commemorare lo scienziato italiano”.

Una seconda ondata di emigrazione italiana è quella a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Gli italiani scoprirono il Fish & Chips che diventò ben presto uno dei piatti tipici irlandesi grazie al contributo dato dagli emigrati italiani. (Raffaele Iaria)