Card. Bassetti: abbassare i toni per non alimentare paure

Roma – Sullo straniero “si scarica l’insoddisfazione per problemi che hanno altra natura e che facciamo fatica ad affrontare. Per questo, se non stiamo attenti, tutti rischiamo di diventare razzisti”.

A parlare è il card. Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, dopo l’aggressione subita da Daisy Osakue, l’atleta italiana d’origini nigeriane colpita da un uovo lanciato da un’auto. In una intervista al quotidiano “La Repubblica” il porporato sottolinea che “gli episodi di violenza di queste settimane, che hanno di mira lo straniero in quanto tale, non possono essere in alcun modo giustificati né consentono alcuna sottovalutazione. Il razzismo è malattia endemica, riemerge come un virus mai sufficientemente domato: si scaglia contro immigrati, rom, ebrei… A ben vedere è il modo più sbagliato con cui curare la paura e l’ansia con cui facciamo i conti un po’ tutti”. Anche “noi pastori abbiamo bisogno – ha aggiunto il card. Bassetti – di comprendere meglio quello che sta avvenendo proprio per continuare a essere riferimento e guida delle nostre comunità. Non si può lasciar correre tra i fedeli l’idea che siano in pericolo i valori cristiani. Vangelo alla mano, saremo giudicati sull’amore: proviamo, per quanto possibile, a realizzarlo, a far nostra la tradizione biblica di ospitalità e accoglienza”.

Il presidente dei vescovi italiani si dice poi convinto della necessità di abbassare i toni e “le scorciatoie – specie quelle del pensiero – se vogliamo guardare in faccia la realtà e farcene davvero responsabili. Il rispetto non può mai venire meno: solo prendendo sul serio l’altro e le sue posizioni si potrà distinguere chi tra i politici o tra i giornalisti alimenta la paura e chi, invece, ha bisogno di risposte a problemi quotidiani. Rispetto a questi ultimi, poi, non serve nemmeno scomodare la pietà: basterebbe una sana ragione e una corretta conoscenza dei fenomeni”.