Assisi – Cade proprio a distanza di un mese dall’arrivo, attraverso i Corridoi umanitari della Cei – dei 24 profughi eritrei, accolti nella diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, l’appuntamento di preghiera del 27, dedicato nel mese di luglio alla pace in Eritrea. Un appuntamento da promuovere, come precisato dal vescovo mons. Domenico Sorrentino, con l’inserimento di “un’intenzione di preghiera nelle liturgie, creando un momento di riflessione e orazione, diffondendo la volontà di costruire la pace secondo lo ‘spirito di Assisi’”. Come di consueto religiosi e laici sono invitati a pregare per la pace in Eritrea nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata.
“Per il prossimo 27 luglio – scrive il presule– volendo tener fede all’impegno di unire ogni nostro slancio spirituale per la pace insieme alle altre religioni, mi viene spontaneo additarvi i fratelli e le sorelle che nei giorni scorsi abbiamo accolto in Assisi partecipando al progetto di accoglienza di migranti attraverso i ‘corridoi umanitari’”. Si tratta di 24 persone, tra le quali 11 bambini, provenienti dall’Eritrea, una terra che “vive un alito di speranza per la firma di un accordo di pace con la vicina Etiopia dopo 20 anni di un sanguinoso conflitto armato, ma che si trova comunque in condizioni di miseria a causa di un regime politico repressivo. Molti sono indotti a lasciare il Paese per cercare migliori condizioni di vita, sopravvivenza, riconoscimento di dignità. Queste sorelle e questi fratelli – prosegue il vescovo – sono venuti come a ricordarci il dramma e le speranze di un intero popolo e nello stesso tempo a risvegliare il nostro senso di fraternità che a volte pare sopito. Impegniamoci a sostenere un cammino di pace dal passo incerto e preghiamo affinché in Eritrea si creino le condizioni di riconoscimento dei diritti basilari della persona. Dio sa toccare i cuori e far maturare frutti di pace anche nelle situazioni più complesse e umanamente disperate. È per me – precisa mons. Sorrentino – fonte di consolazione e di gratitudine al Signore ricevere notizie di comunità di tante fedi diverse che si sono unite con fedeltà a questo nostro appuntamento mensile”.