Milano, – «Siamo un popolo in cammino» che abita quaggiù una città stabile, ma va in cerca di quella futura, la Gerusalemme nuova indicata dal veggente dell’Apocalisse e proprio per tale ragione «pratica con coraggio un inesausto rinnovamento», non «vive di nostalgia» o non si ammala «di risentimento».
Lo scrive l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, nelle pagine iniziali della lettera pastorale per l’anno 2018-2019 «Cresce lungo il cammino il suo vigore» in uscita oggi nelle librerie toccando subito due questioni cruciali: l’incontro tra cattolici provenienti da differenti paesi per effetto delle migrazioni, cui la Diocesi ha dedicato un sinodo di cui monsignor Delpini annuncia la conclusione il prossimo 3 novembre; e i giovani, tema di un altro incontro sinodale, in questo caso promosso dalla Chiesa universale e che avrà per protagonisti i vescovi
Parlando della questione migratoria, mons. Delpini spiega che «La Chiesa si riconosce “dalle genti” non solo perché prende coscienza della mobilità umana ma, in primo luogo, perché docile allo Spirito, sperimenta che non si dà cammino del Popolo di Dio verso il monte dell’alleanza piena se non dove, nel camminare insieme verso la medesima meta, si apprende a camminare gli uni verso gli altri». «Il convenire di genti da ogni parte della terra nell’unica Chiesa cattolica apre a leggere meglio il Vangelo», insiste Delpini.