Comunicare il bene: presentato il manifesto “L’Italia che non ti aspetti”

Roma – “L’ospitalità è uno spirito, uno spirito buono. Quando non c’è si vede, si sente. Gli spiriti vanno conosciuti, riconosciuti e chiamati per nome, e quelli cattivi vanno semplicemente cacciati via”. E’ quanto scrive Luigino Bruni nella nella prefazione del volume “L’Italia che non ti aspetti. Manifesto per una rete dei piccoli Comuni del welcome” (Città Nuova Editrice), presentato questa sera nella sede dell’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Si tratta di “un manifesto politico, non solo di una raccolta di buone prassi: c’è la presentazione di un approccio diverso al tema del welfare, di proposte molto interessanti”, ha  detto introducendo i lavori,  il responsabile dell’Area Welfare dell’Anci, Luca Pacini. Il manifesto presenta – ha sottolineato don Nicola De Blasi, direttore della Caritas di Benevento –  un modello che coinvolge 14 comuni dell’area beneventana che hanno fatto rete. Un modello che “vuole partire dalle fragilità per rilanciare lo sviluppo”. “È inutile parlare di approccio inclusivo se in altri ambiti si tende all’esclusione”, ha detto il vicedirettore di Caritas Italiana, Paolo Beccegato, evidenziando la necessità di una “coerenza delle politiche” mentre Mimmo Masone, sindaco di Pietrelcina – uno dei comuni che ha aderito al Manifesto – ha portato l’esperienza che sta vivendo la piccola comunità di poco più di 3000 abitanti. Qui – ha detto – gli immigrati arrivati si “sono integrati e contaminati da tanta generosità: stiamo crescendo insieme” sottolineando anche la “vocazione” di città accogliente che ha dato i natali a Padre Pio. “Basta con la dicotomia tra assistenza e business, tra profit e terzo settore”, ha detto Leonardo Becchetti, docente di economia politica all’università “Tor Vergata” di Roma: l’economia civile “vuole creare un mondo ibrido, dove si crea valore economico e sostenibilità sociale e ambientale”. Da qui anche l’invito a cercare “le buone pratiche” sul territorio e “creare laboratori e comunicare bene le buone prassi”. Oggi, nell’era della comunicazione immediata “non basta realizzare progetti e concretizzarli ma occorre comunicarle in maniera adeguata perché oggi le sorti politiche e culturali si giocano nell’arena dei social”.

Alla presentazione sono intervenuti anche Carlo Cefaloni, redattore di Città Nuova, Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, Angelo Moretti (coordinatore della Caritas di Benevento) e la giornalista  Gabriella Debora Giorgione. (Raffaele Iaria)