Roma – In Italia sono oltre un milione i migranti, gli stranieri e le comunità rom che hanno ricevuto aiuti alimentari sotto forma di pacchi dono o accesso alle mense dei poveri durante l’anno. E’ quanto emerge da una analisi di Ue.Coop presentata nel corso dell’Assemblea elettiva “Un’altra cooperazione” a Roma a Palazzo Rospigliosi sede della Coldiretti, dalla quale emerge che si tratta di oltre 1/3 del totale dei 2,7 milioni che hanno beneficiato in Italia di questo tipo di assistenza nel 2017, sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).
Ad avere bisogno di aiuto per mangiare – sottolinea la Ue.Coop – sono dunque oltre il 20% dei 5,1 milioni di stranieri presenti in Italia, secondo il bilancio demografico dell’Istat per il 2017.
Secondo un’analisi Ue.Coop su dati Istat, le famiglie composte da soli stranieri faticano molto più di quelle italiane ad arrivare a fine mese, con la spesa media degli italiani che è superiore del 56% rispetto a quella degli stranieri che possono spendere in media mille euro in meno (1.679 euro contro 2.624 euro). La scarsa disponibilità di denaro obbliga i nuclei familiari composti da migranti a concentrare le risorse su beni e servizi essenziali: il 22% è destinato alla spesa alimentare e il 36,8% all’abitazione, mentre sono nettamente più contenute per ricreazione, spettacoli e cultura e per servizi ricettivi e di ristorazione. Solo la spesa per le comunicazioni è più elevata, per la necessità di contattare parenti e amici nei propri paesi di origine.
Una situazione di difficoltà che – rileva Ue.Coop – diventa ancora più evidente nel caso di diversi indicatori, a partire da quello sulla povertà. Secondo un’analisi Ue.Coop su dati Istat, quasi una famiglia straniera su tre (29,2%) si trova in situazione di povertà assoluta, contro il 5,1% delle famiglie composte da soli italiani, con punte di oltre il 40% nel Mezzogiorno. La situazione non migliora – afferma Ue.Coop – se si prendono in esame i dati sulla povertà relativa, dove le famiglie italiane in difficoltà sono il 10,5% del totale, contro il 34,5% di quelle straniere.
Anche il grado di istruzione degli stranieri – evidenzia Ue.Coop – è ancora inferiore a quello degli italiani: tra gli stranieri di 15-64 anni, oltre la metà ha conseguito al massimo la licenza media, il 35,1% ha un diploma di scuola superiore e il 10,7% una laurea (mentre sono laureati il 17,2% degli italiani di 15-64 anni).
Secondo l’analisi Ue.Coop su dati Istat, complessivamente gli stranieri rappresentano l’8,5% dell’intera popolazione italiana, con un incremento nel 2017 di 97.412 unità, trainato soprattutto dall’arrivo di uomini (+67.593 unità, pari a +2,8%) mentre è più contenuto l’incremento delle donne (+29.819, pari a +1,1%).