Torino – Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, ieri, nella festività di San Giovanni, ha voluto pranzare, dopo la solenne concelebrazione eucaristica nella Cattedrale della città, con alcune famiglie di diverse etnie di Torino.
Tra queste una famiglia rom proveniente dai campi della città, composta da 6 persone tra cui 4 minori e seguita dalla associazione Aizo;una famiglia congolese di 8 persone tra cui 6 minori, aiutata e seguita dalla Migrantes e una famiglia italiana di 5 persone tra cui 3 minori.
L’invito di mons. Nosiglia, che ha celebrato anche il 50mo della sua ordinazione sacerdotale, è voluto essere vuole “un richiamo al dovere dell’ospitalità che, al di là del pasto, può essere svolta da ogni famiglia e comunità della nostra città anche per altre circostanze utili ad attuare l’invito del comandamento: ‘ama il prossimo tuo come te stesso’”. Un gesto che sta sotto “il segno dell’incontro reciproco fraterno e amicale e di stile familiare, che aiuta a non aver paura dell’altro anche diverso da sé e instaura invece relazioni autentiche fra gli abitanti della stessa città che è di tutti e in cui è doveroso prestare attenzione alle persone in maggiore difficoltà”.