Luca Vullo a Lampedusa con lo spettacolo “La voce del corpo” e un documentario sull’isola

Lampedusa – Il regista siciliano Luca Vullo torna a Lampedusa per un doppio appuntamento inaugurando il cartellone di eventi Notti d’estate – Edizione 2018, manifestazione organizzata da Hub Turistico Lampedusa e Nuovo Service nell’ambito della programmazione degli eventi estivi di Lampedusa e Linosa. Domenica 24 giugno presenterà il suo One Man Show “La voce del corpo” e successivamente lunedì 25 giugno alle ore 22.00 in Piazza Brignone ,si terrà la proiezione del suo nuovo documentario Ccà semu, girato nella piccola isola terra di approdo e di accoglienza per migliaia di migranti.

La proiezione, cui seguirà un incontro-dibattito con il regista, è in programma  Il documentario, prodotto dall’Università UCL di Londra in collaborazione con la Ondemotive Productions, è frutto di una ricerca socio-antropologica condotta dalla Prof.ssa Michela Franceschelli e dalla ricercatrice Adele Galipò, volta ad analizzare gli effetti dell’emigrazione sui lampedusani e su Lampedusa.Questo film racconta Lampedusa – “simbolo della fratellanza tra i popoli” come afferma uno dei protagonisti del documentario, porto aperto che accoglie da sempre chi fugge da guerre o semplicemente alla ricerca di un futuro migliore – dal punto di vista dei lampedusani, il modo in cui stanno vivendo questi anni di flussi migratori che richiamano l’attenzione di tutta Europa. Attraverso i racconti degli abitanti il film si sofferma sui cambiamenti della vita nell’isola da quando gli sbarchi sono diventati un aspetto della quotidianità. Ci sono le voci del sindaco in carica Salvatore Martello e dell’ex sindaca Giusi Nicolini, che per aver accolto con dignità numerosi rifugiati e migranti ha ricevuto il premio Unesco per la Pace; ci sono quelle del dottore dell’isola Pietro Bartolo e del parroco don Carmelo La Magra che auspicano che l’isola torni a essere crocevia di popoli e il mare che la circonda non si trasformi in luogo di morte; ma ci sono anche i punti di vista diversi di anziani e giovani riguardo la percezione dell’arrivo dei migranti, il racconto di momenti tragici vissuti e le riflessioni sulla mancanza di informazione che spesso porta alla diffusione di false credenze. “Alla luce del nuovo scenario politico, questo documentario è diventato ancora più importante, perché Lampedusa è certamente il luogo più rappresentativo quanto ad accoglienza e i lampedusani sono un popolo che meglio di tutti ha saputo essere solidale e accogliente – spiega il regista Luca Vullo -. Non conosciamo i problemi degli isolani, non sappiamo come vivono e neanche come i fenomeni migratori abbiano stravolto – se lo hanno fatto – la loro vita. È forse la prima volta che si affronta questo tema dal punto di vista di chi abita l’isola, perché di fatto sappiamo pochissimo sugli autoctoni e su che cosa significhi vivere in mezzo al Mediterraneo”.