Centro Astalli: “salvare vite in mare una priorità non derogabile”

Roma – Il Centro Astalli esprime “seria preoccupazione per le condizioni degli oltre 600 migranti in mare che attendono di essere tratte in salvo in un porto sicuro”. Tra loro 123 minori e 7 donne incinte. “Mettere in salvo vite – scrive il Centro – è atto di umanità che non può essere oggetto di trattative politiche o dispute tra governi”. Da qui la richiesta di “una rapida soluzione che permetta di prestare le cure necessarie ai migranti soccorsi. Atti dimostrativi che hanno conseguenze serie sulle già precarie condizioni di donne, bambini e uomini, non risolvono nulla in assenza di politiche di lungo termine che prevedano via legali d’ingresso. Al contrario – spiega il Centro Astalli – vanno ad aumentare il rischio di morte in mare di innocenti in cerca di salvezza. Sì chiede infine a tutti gli attori coinvolti di rispettare e applicare la normativa nazionale e le convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare”.