Migrantes nella storia della Chiesa in Italia: presentati questa mattina 5 volumi alla presenza di Mons. Galantino, Mons. Di Tora, Mons. Perego

Roma – – In occasione dei 30 anni della Fondazione Migrantes e degli oltre 50 dell’UCEI (Ufficio Centrale Emigrazione Italiana) è stata presentata, questa mattina a Roma, l’opera in cinque volumi di Simone Varisco sulla storia della pastorale migratoria UCEI/Migrantes, intitolata “Impronte e scie. 50 anni di Migrantes e migranti”.

Cinque volumi che seguono la scansione dei settori pastorali tradizionalmente di competenza dell’UCEI/Migrantes: emigrazione italiana all’estero, rom e sinti, circensi e gente dello spettacolo viaggiante, immigrazione straniera e profughi in Italia. Precede i volumi un testo istituzionale.

“Le migrazioni sono da sempre un fenomeno complesso e in continua trasformazione. Basti pensare alla storia d’Italia” – scrive il presidente della Fondazione Migrantes, il vescovo Mons. Guerino Di Tora –. “Dopo un passato di grande emigrazione, siamo oggi portati a pensare il nostro Paese esclusivamente come ad una meta di immigrazione straniera, in parte tratti in inganno dagli sbarchi che si susseguono per i motivi più vari. La realtà ci dice, invece, che in Italia sono sempre più numerosi coloro che partono per l’estero: studenti e lavoratori alla ricerca di una sistemazione migliore per il proprio futuro, ma sempre più spesso anche intere famiglie e pensionati, senza considerare i molti ‘professionisti della migrazione’ – rom e genti del circo e dello spettacolo viaggiante”. Per Mons. Di Tora dietro ai numeri, alle analisi e agli approfondimenti “non deve sfuggire che ogni migrante, qualunque sia la sua storia personale, è un uomo, una donna o un bambino che porta con sé speranze e attese che lo collocano in una dimensione umana e spirituale che va ben oltre il dato statistico o di categoria sociale ed economica. Gli immigrati non possono essere qualificati solo come lavoratori: sono mariti e mogli, padri e madri di famiglia, figli e figlie”. Raccogliamo – è l’invito del presidente della Migrantes – l’appello di papa Francesco a “non rassegnarci davanti a quelle che sembrano situazioni di convivenza difficili. La cultura dell’incontro è il nostro presente da riconoscere e il futuro di tutti da costruire”.

L’immagine di una Chiesa in viaggio al fianco dei migranti è – spiega nell’introduzione ai volumi l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Mons. Gian Carlo Perego,  direttore generale della Migrantes fino al 2017 – “l’ideale di una prima stagione pastorale” inaugurata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento dal magistero sociale di Leone XIII e dell’esperienza di «illustri pionieri della pastorale migratoria»: i vescovi Giovanni Battista Scalabrini e Geremia Bonomelli. “Anche al loro impegno – scrive mons. Perego – si deve il passaggio da una pastorale migratoria di transitorietà ad una permanente, con la progressiva strutturazione delle missioni linguistiche per gli italiani emigrati all’estero”.

Dal 1965 l’Ufficio centrale per l’emigrazione italiana (UCEI) prima e, dal 1987 ad oggi, la Fondazione Migrantes poi, sono le principali espressioni dell’attenzione rivolta dalla Chiesa in Italia alle migrazioni. L’UCEI segna l’inizio operativo della responsabilità diretta della Chiesa in Italia verso le dinamiche migratorie che da allora coinvolgono il Paese, vale a dire pressoché esclusivamente l’emigrazione verso l’estero e le migrazioni interne, spiega ancora Mons. Perego, sottolineando che oggi “abitiamo una stagione pastorale caratterizzata da una spiccata attenzione verso l’immigrazione e la protezione internazionale. È sempre più sentita, quindi, l’esigenza di un’ ‘etica delle migrazioni e rinnovamento’ in grado di valorizzare la mobilità come condizione della Chiesa: di una Chiesa pellegrina, migrante, che sappia incontrare il suo popolo nei diversi luoghi del quotidiano. Una Chiesa ‘in uscita’, come ha spesso ripetuto papa Francesco, interprete di un incontro che in molti luoghi si è già trasformato in accoglienza”.

Alla giornata di convegno sono intervenuti Mons. Guerino Di Tora, Vescovo Ausiliare di Roma e Presidente della Commissione CEI per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes; Simone Varisco della Fondazione Migrantes e autore della ricerca; Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e già Direttore generale della Fondazione Migrantes; Mons. Silvano Ridolfi e Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI. I lavori sono stati conclusi dal Direttore generale della Fondazione Migrantes, Don Giovanni De Robertis.