Roma – Conosciamo le opere realizzate grazie alle firme nel territorio dove viviamo? La geografia della solidarietà, con oltre 16 mila interventi ‘condivisi’ dai fedeli italiani, è sempre consultabile online sulla Mappa 8xmille (www.8xmille.it). Dà conto in modo ravvicinato dell’uso dei fondi, e là dove è più difficile che i numeri rendano il senso delle speranze e della dignità restituite, segnala storie, foto, video, schede e articoli di stampa. Le voci già geolocalizzate sono ben lontane ancora dal rappresentare la totalità dei contributi erogati, ma la Mappa è in continuo aggiornamento. Il dettaglio è per regione, diocesi, provincia e comune, in modo da scoprire dov’è arrivato l’aiuto della Chiesa italiana. Sullo sfondo, l’impegno della Cei per una trasparenza che superi gli obblighi di legge sulla pubblicazione del rendiconto annuale (come previsto dall’articolo 44 della legge 222 del 1985), affiancandogli appunto la Mappa. Tre le direttrici fondamentali d’impiego, anche nel 2017: 361 milioni di euro per il culto e la pastorale nelle 226 diocesi; per il sostentamento dei circa 36 mila sacerdoti diocesani, compresi circa 600 missionari nei Paesi in via di sviluppo, 350 milioni di euro. E infine per i progetti caritativi 275 milioni di euro. Il primo ambito comprende anche i fondi per le nuove chiese e gli spazi parrocchiali, per la tutela dei beni artistici e per la pastorale giovanile. Così sono nati rispettivamente ad esempio – lo indica la Mappa – la nuova parrocchia di Santa Maria della Neve a Riparo-Cannavò (Reggio Calabria), costruita grazie alle firme con un contributo di 1 milione 96 mila euro dopo che per decenni i fedeli si erano riuniti in una baracca e poi in un capannone; e il contributo di 72 mila euro per i restauri e il consolidamento della chiesa quattrocentesca e del campanile dei SS. Ippolito e Cassiano, a Semiana, in provincia di Pavia e diocesi di Vigevano. Quindi i fondi per il sostentamento dei sacerdoti, affidati ai fedeli per una remunerazione decorosa (che va da circa 870 euro al mese fino ai 1.354 per un vescovo ai limiti della pensione). Sono ministri dei sacramenti e promotori di fraternità sul territorio, annunciatori del Vangelo in Parola e opere. Tra gli interventi caritativi, che sono la terza voce di impiego, vanno ricordati anche piani formativo-occupazionali nazionali per i giovani come il ‘Progetto Policoro’, che ha creato in questi anni cooperative con oltre 3 mila posti di lavoro. Ma la Mappa registra anche i fondi per la Caritas, per il microcredito (come i fondi ‘Famiglia & lavoro’ diffusi in diverse diocesi o il Prestito della Speranza) e per la ricostruzione post terremoto in Abruzzo e in Italia centrale. Un link in fondo alla Mappa rimanda agli aiuti al Terzo Mondo: ospedali, scuole, formazione di medici e insegnanti, promozione della donna. Oltre alle emergenze: dai corridoi umanitari in Etiopia e Giordania per i profughi della guerra in Siria (440 mila euro) al soccorso delle vittime delle alluvioni in Perù e Sri Lanka con 1,2 milione di euro nel 2016-2017. (Laura Delsere)