Per i 105 profughi sbarco in un porto sicuro

Milano – Questa volta è davvero finita. Si è conclusa l’odissea dei 105 migranti prima soccorsi e poi lasciati in mezzo al mare su navi Ong. Dopo quasi tre giorni di rimpalli, alla fine l’Mrcc di Roma, la centrale operativa della Guardia costiera italiana ha preso in mano la situazione. Dopo aver autorizzato il trasbordo dei migranti soccorsi domenica mattina sulla nave Ong Aquarius, ieri sera, dopo una lunga attesa sull’assegnazione del porto da parte dell’Mrcc di Londra (la Aquarius batte bandiera inglese e quindi sarebbe dovuta arrivare da lì la direttiva delle operazioni, ndr) da Roma è arrivato il via libera per «un luogo sicuro di sbarco».

La Ong Sos Mediterranée poche ore prima aveva sollecitato una decisione «immediata», viste anche le condizioni meteo in peggioramento. Dopo un fitto scambio di comunicazioni tra l’Mrcc italiano e quello inglese, alla fine Roma ha preso in mano la situazione.

«Dopo i numerosi solleciti rivolti dall’Mrcc di Roma alle autorità inglesi – informa la Guardia costiera italiana – queste hanno risposto rappresentando l’urgenza della situazione a bordo e quindi la Guardia Costiera italiana, di concerto con il ministero degli Interni, ha deciso di indicare un luogo sicuro di sbarco». Potrebbe essere Pozzallo, quindi, il punto di sbarco per le 105 persone fuggite dalla Libia a bordo di un gommone, poi abbandonato dagli scafisti in acque internazionali. Fra loro ci sono molte donne e bambini. Alcuni, fanno sapere dalla nave, anche bisognosi di cure mediche.

Hanno subito stupri e torture nei campi libici.

«Quanto accaduto è deplorevole» commenta così una portavoce della Commissione Ue sul braccio di ferro tra autorità italiane e britanniche, per il trasbordo dei migranti dalla nave della Ong Proactiva Open Arms a quella di Sos Mediterranée. «La priorità è prestare aiuto ai migranti – ha detto –. È con questo spirito che rivolgiamo un appello, sia alle autorità italiane che alle britanniche, per una soluzione rapida affinché i migranti siano sbarcati in piena sicurezza e al più presto».

Intanto non si fermano le partenza dalla Libia. La guardia costiera di Tripoli conferma infatti di aver intercettato e riportato a terra oltre mille migranti negli ultimi due giorni. Circa 500 ieri, 400 nella zona di Garabulli a est di Tripoli, e il resto vicino a Sabrata, a ovest della capitale. Lunedì altri tre barconi erano stati fermati, sempre al largo della Tripolitania, con a bordo circa 400 migranti, tra cui anche bambini: un migrante è annegato, e un altro è disperso. Anche in Sardegna proseguono gli sbarchi: nel Sulcis, nella Sardegna sud-occidentale, sono complessivamente 32 – tutti maschi di nazionalità algerina – quelli giunti nella notte. Otto sono arrivati al porto commerciale di Sant’Antioco su una barca trainata da una motovedetta della guardia costiera e altri 16 sono stati bloccati dai carabinieri nella zona di Porto Pino. Tutti verranno accompagnati al centro di accoglienza di Monastir, nel Cagliaritano. A Catania, è stata fermata una nigeriana di 48 anni, Sarrah Antony, per traffico di essere umani finalizzato allo sfruttamento sessuale, nonché favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La “maman” avrebbe reclutato una giovane connazionale nel suo Paese e che, giunta in Italia il 5 marzo del 2017 a bordo della nave della Guardia costiera norvegese “Siem Pilot”, con altri 502 migranti, ha denunciato tutto alla polizia. La 48enne è stata rintracciata a Roma, nella sua abitazione nei pressi di Tivoli, mentre era in procinto di preparare i bagagli per raggiungere la Germania (D. Fassini – Avvenire)