Migrantes nella storia della Chiesa in Italia

Un convegno con Mons. Galantino, Mons. Di Tora, Mons. Perego

Roma – In occasione dei 30 anni della Fondazione Migrantes e degli oltre 50 dell’UCEI (Ufficio Centrale Emigrazione Italiana) l’ 11 maggio 2018 si terrà presso la sede della Fondazione Migrantes (via Aurelia 796, Roma) la presentazione dell’opera, in cinque volumi, di Simone Varisco sulla storia della pastorale migratoria UCEI/Migrantes, intitolata “Impronte e scie. 50 anni di Migrantes e migranti”.

L’articolazione in cinque volumi segue la scansione dei settori pastorali tradizionalmente di competenza dell’UCEI/Migrantes: emigrazione italiana all’estero, rom e sinti, circensi e gente dello spettacolo viaggiante, immigrazione straniera e profughi in Italia. Precede i volumi un testo istituzionale. Un cammino attraverso cinquant’anni di pastorale, dai documenti d’archivio ai tweet di papa Francesco, che attinge alla memoria storica e al magistero pontificio e della Chiesa in Italia. Ciò allo scopo di evidenziare il carattere di coralità che per tradizione appartiene non soltanto all’operato dell’UCEI prima e della Fondazione Migrantes poi, ma anche all’approccio dell’intera Chiesa alle diverse forme della mobilità umana.

Alla giornata interverranno Mons. Guerino Di Tora, Vescovo Ausiliare di Roma e Presidente della Commissione CEI per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes che porterà i saluti dell’organismo pastorale della CEI; Simone Varisco della Fondazione Migrantes ed autore della ricerca, che presenterà il lavoro svolto; Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e già Direttore generale della Fondazione Migrantes che si soffermerà sull’impegno dell’organismo pastorale della CEI nella storia; Mons. Silvano Ridolfi con una relazione sul passaggio dall’UCEI alla Migrantes e Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI che si soffermerà sull’attenzione della Chiesa in Italia alla mobilità oggi.

I lavori saranno conclusi dal Direttore generale della Fondazione Migrantes, Don Giovanni De Robertis.