Milano – “Oltre il 70% dei giovani intervistati ritiene che l’atteggiamento generale degli italiani nei confronti degli immigrati sia prevalentemente diffidente e ostile. Nel confronto con la rilevazione del 2015 il dato si impenna: in quell’anno, infatti, la stessa percezione riguardava il 57%”. È quanto emerge dal Rapporto Giovani 2018 curato dall’Istituto Toniolo, con il sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo. Dal rapporto emerge come la gran parte dei rispondenti esprima comunque una opinione e come “solo il 4,9% se ne astenga”. Inoltre, “in condizioni di scarsità di lavoro di cui soffrono soprattutto le nuove generazioni, i giovani tendono ad assumere un atteggiamento protezionistico: la maggioranza (soprattutto nelle classi sociali più deboli) ritiene che l’immigrazione dovrebbe essere gestita in modo da non entrare in competizione con le condizioni di lavoro di chi già è in Italia. In particolare, più del 60% ritiene – si legge in una nota – che i datori di lavoro dovrebbero prendere in considerazione l’offerta di lavoro degli italiani prima di valutare quella degli immigrati (62,6%), a fronte del 37,4% che si dichiara in disaccordo con questa affermazione. Il timore della concorrenza lavorativa degli immigrati non risulta comunque più forte rispetto al prolungamento della permanenza dei lavoratori più anziani e alla crescente automazione nei processi produttivi. Esiste quindi – spiega l’Istituto Toniolo – una preoccupazione generale sull’impatto dei cambiamenti demografici, sociali e tecnologici rispetto alle opportunità di lavoro, che spinge i giovani con capitale umano più debole verso posizioni difensive”. Inoltre, se si considera l’atteggiamento verso gli stranieri regolari presenti in Italia, si ottiene “una valutazione largamente positiva (solo uno su tre pensa che la loro presenza peggiori la sicurezza e l’economia del paese).