Roma – Una fotografia sulle condizioni di richiedenti asilo e rifugiati che durante il 2017 si sono rivolti al Centro Astalli, la sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, e hanno usufruito dei servizi di prima e seconda accoglienza che l’Associazione gestisce. Questo in sintesi il rapporto 2018 del Centro Astalli presentato questa mattina a Roma.
Per ogni servizio, il Rapporto contiene statistiche e commenti con cui si racconta la presenza di migranti forzati che da gennaio a dicembre 2017 sono entrati in contatto con uno dei servizi Astalli.
Il Rapporto, oltre a contenere un resoconto di un anno di attività del Centro Astalli, vuole essere uno strumento per capire quali sono le principali nazionalità dei rifugiati che giungono in Italia per
chiedere asilo; quali le principali difficoltà che incontrano nel percorso per il riconoscimento della protezione e per l’accesso all’accoglienza o a percorsi di integrazione.
Il Rapporto annuale 2018 descrive il Centro Astalli come una realtà che, grazie agli oltre 600 volontari, si adegua e si adatta ai mutamenti sociali e legislativi di un Paese che fa “ancora fatica a dare la dovuta assistenza a chi, in fuga da guerre e persecuzioni, cerca di giungere in Italia in cerca di protezione. Ad arricchire la pubblicazione di quest’anno un inserto fotografico dedicato alle opere di street art che stanno cambiando il volto delle nostre città. Opere pittoriche in cui le migrazioni diventano protagoniste di un racconto nuovo, fatto insieme e che trasforma i muri in ponti di dialogo e incontro.
A chiudere il Rapporto il testo integrale del colloquio sulle migrazioni tra il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano e Ferruccio De Bortoli , in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.