Migrantes Emilia Romagna: ieri l’incontro dei direttori diocesani

Reggio Emilia  – Si è tenuta, ieri, martedì 6 marzo a Reggio Emilia, la riunione dei direttori diocesani Migrantes dell’Emilia-Romagna, per la prima volta con il Vescovo incaricato della Conferenza Episcopale regionale, mons. Massimo Camisasca, che ha ospitato l’incontro.

Nell’introdurre i lavori, il direttore regionale mons. Juan Andrés Caniato ha sottolineato il carattere marcatamente pastorale dell’attività di Migrantes, che vuole essere espressione della presenza della Chiesa accanto alle persone che vivono nella mobilità. In questo ambito si è riproposta l’urgenza di proseguire il lavoro di coordinamento regionale dei sacerdoti e degli operatori che hanno in particolare la cura pastorale di quanti giungono dal continente africano, per la costituzione di una rete ben visibile di accoglienza pastorale, che si avvalga – soprattutto in questa fase storica – il più possibile di sacerdoti connazionali. 

Si è anche parlato della necessità di creare una piattaforma internet nella quale far confluire le esperienze pastorali delle nostre diocesi e anche per compiere un censimento delle cappellanie e delle comunità etniche costituite. È stata ribadita l’importanza dell’impegno culturale, anche con la diffusione dei dati che offrano alle nostre comunità ecclesiali uno sguardo realistico e consentano una lettura reale dei fenomeni, al di là delle deformazioni mediatiche e delle strumentalizzazioni politiche. Di fronte a episodi di chiusura, che si sono verificati in tempi più o meno recenti anche in Emila Romagna, Migrantes sente il bisogno di farsi carico anche di chi manifesta pregiudizi, dubbi e paure: la diffusione di una reale cultura dell’accoglienza, è stato detto, oltre a fondarsi su una lettura attenta della realtà migratoria, è parte stessa della missione evangelizzatrice della Chiesa. Promuovere una cultura dell’accoglienza significa anche il più possibile preparare il terreno perché nei nostri territori si possa uscire da una logica di continua emergenza e favorire i processi di integrazione nel territorio.

Per dare un impianto solido alla cura pastorale dei migranti, è stata affermata anche l’importanza di una collaborazione con le istituzione teologiche presenti in regione, a partire dalla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, fino agli Istituti diocesani o interdiocesani di Scienze religiose.

Un ampio giro di tavolo, ha offerto la possibilità di compiere un excursus della situazione delle Migrantes diocesane. In linea di massima si osserva la tendenza prevalentemente diffusa a collocare gli uffici Migrante nell’ambito del settore Evangelizzazione piuttosto che in quello Carità, anche se è evidente la stretta collaborazione per molti aspetti con le Caritas diocesane.

Si sono sottolineate le ottime relazioni fraterne, nonostante alcune difficoltà locali, con le comunità ortodosse che si sono insediate nel territorio, spesso anche con l’aiuto determinante delle Chiese locali. 

Si moltiplicano, soprattutto in Emilia positive esperienze di dialogo interreligioso, mentre si segnala con preoccupazione in tutta la regione il fenomeno delle sette molto attive tra i migranti e specialmente tra profughi e richiedenti asilo.

Nel corso della riunione si è provveduto anche alla individuazione dei coordinatori regionali per i settori rom, sinti e gente dello spettacolo viaggiante, e per i profughi e richiedenti asilo, che saranno proposti alla nomina del vescovo incaricato. (Migrantes Emilia Romagna)