Ragusa – Ad Ispica (Rg), l’1 ed il 2 marzo 2018, presieduta dal neoeletto vescovo delegato mons. Antonio Staglianò e con la partecipazione del direttore generale della Fondazione Migrantes, don Giovanni De Robertis, si è svolta la prima riunione della nuova Commissione dell’Ufficio Regionale Migrantes della Conferenza Episcopale Siciliana dedicata alla programmazione dell’attività pastorale per il prossimo quinquennio.
Accogliendo i direttori diocesani con i loro collaboratori (provenienti da 11 diocesi), mons. Staglianò ha ricordato che quella dell’accoglienza dei migranti è un tema scottante ma anche una opportunità per la Chiesa dei poveri ed in uscita di papa Francesco e per quel dinamismo missionario verso le periferie esistenziali tutte, università comprese. Una grande occasione per riuscire finalmente a smarcare il cattolicesimo cristiano da quello convenzionale, riconoscendo ai migranti, in fuga dalla fame e dall’indigenza, ed ai profughi, che continuano a giungere nelle nostre coste per vie avventurose e drammatiche, dignità ed accoglienza fraterna. Il Signore Gesù – ha ricordato durante l’omelia della S. Messa – ha voluto identificarsi con questi nostri fratelli e sorelle: «Ero forestiero e mi avete ospitato». Dobbiamo, allora, riscoprire tutta la responsabilità di questa prospettiva esaltante, per riconoscere fin d’ora il Cristo nel volto, troppo spesso sfigurato, dello straniero.
Don Giovanni De Robertis, dopo essersi complimentato per lo sforzo dell’Ufficio Regionale per consolidare la rete Migrantes nelle varie diocesi, in modo che gli uffici siano sempre più attivi (non dormienti) ed autonomi, ha ricordato, secondo statuto, gli ambiti di cui siamo chiamati ad occuparci ed i compiti che la Chiesa ci affida, evitando il rischio di dimenticare i cosiddetti ambiti minori (Rom e Spettacolo viaggiante). Compito che per essere svolto non può non prevedere in ogni ufficio la formazione di una equipe di religiosi/e e laici, visto che il soggetto della pastorale non è il prete ma la comunità parrocchiale nelle sue diverse articolazioni e visto che un aspetto fondamentale del nostro lavoro è quello culturale, di conoscenza, studio e divulgazione della questione migratoria che – come ricordava Bernanos – è anzitutto una questione di onore.
Dopo gli interventi del direttore regionale, Mario Affronti, con un breve report sulle attività e le idee di fondo del passato quinquennio, uno sguardo ai diversi settori della mobilità umana in Sicilia (don Filippo Bonasera da Caltanissetta, per gli emigranti italiani, il diacono Santino Tornesi da Messina, per gli immigrati i rifugiati, i profughi e i richiedenti asilo; da Catania, i diaconi Cannizzo e Rizzo per la Gente dello spettacolo viaggiante, i Rom, i Sinti e i Camminanti; e dopo l’intervento di Mariella Guidotti da Agrigento sulla campagna “Liberi di partire Liberi di restare”, è stato il momento del confronto tra i direttori diocesani e i loro collaboratori per condividere le buone prassi e per dare slancio all’azione pastorale.
Queste le coordinate generali del lavoro che ci attende per il prossimo futuro: costituzione nelle diocesi di un tavolo permanente con gli altri uffici (Caritas, Missio ed Ecumenismo, in primis) come metodo di azione ineludibile ed imprescindibile (la patria del migrante sono le relazioni, allo stesso modo la patria dell’operatore pastorale-migrante esistenziale) che abbia la forza di proporre nel piano pastorale diocesano un percorso specifico sulle migrazioni; creazione di una sub-commissione, snella ed operativa che metta insieme le competenze a livello regionale nei vari ambiti; creazione di un ufficio comunicazione che contribuisca a combattere il clima culturale di ostilità nei confronti del fenomeno delle migrazioni; sensibilizzazione e formazione. (Mario Affronti – Dir. Reg. Migrantes Sicilia)