Roma – Il Centro Astalli esprime “cordoglio” per le vittime dell’ incidente stradale in Libia, nella zona di Bani Walid, 230 chilometri a sudest della capitale Tripoli (almeno 19 i morti) e “ribadisce l’urgenza di attivare stabilmente vie legali d’accesso per i migranti che, attraversando la Libia prima e cercando di attraversare il Mediterraneo poi, rischiano la vita, alimentando il traffico di esseri umani”. Il Centro Astalli accoglie “con soddisfazione” la notizia di una seconda evacuazione umanitaria dalla Libia: 150 migranti subsahariani, in maggioranza eritrei e quasi la metà donne, in una operazione condotta dal governo italiano e dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati insieme alla CEI. Secondo P. Camillo Ripamonti, Presidente Centro Astalli è “importante ribadire l’urgenza di trasformare questo tipo di operazioni in azioni sistematiche per porre fine al trattamento disumano e degradante che tanti migranti ci raccontano di subire nei centri di detenzione in Libia. Al contempo è prioritario stabilire vie d’ingresso legali in Europa che evitino a tanti migranti di morire di viaggio, non avendo alternative ai trafficanti”.