Roma – E’ salito a 213 il numero dei migranti morti in mare dall’inizio dell’anno. Un numero che però è destinato a salire. I naufraghi soccorsi sabato nel corso di diverse operazioni di salvataggio nel canale di Sicilia sono sbarcati ieri pomeriggio nel porto di Augusta, in provincia di Siracusa. Insieme ai 215 migranti, «salvati da un naufragio e molto provati» raccontano i volontari delle Ong Sos Mediterranee e Medici, ci sono anche due salme. Due donne che «non sono sopravvissute alla traversata lungo la rotta più mortale al mondo». Alcuni di loro hanno raccontato di molti altri amici
e compagni di viaggio che non ce l’hanno fatta. Solo nelle prossime ore, però, con i primi colloqui, dopo lo sbarco e la prima assistenza post-trauma, sarà possibile capire l’entità della tragedia che si è consumata in mare. Dopo l’ultima ondata di soccorsi e sbarchi, con più di mille i migranti salvati in due giorni, sono in tutto 3.597 le persone arrivate sulle nostre coste da inizio anno. Il 15,30% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (4.247), sottolinea il Viminale, con il calo ancora più accentuato, pari a -27,60%, se si considerano i soli arrivi dalla Libia (2.925 quest’anno a fronte dei 4.040 del periodo corrispondente del 2017). Dall’1 al 30 gennaio di due anni fa i migranti sbarcati sulle nostre coste erano stati 5.182. Il numero di migranti e rifugiati che sono entrati in Europa via mare da inizio anno e fino al 28 gennaio, ha invece riferito a Ginevra l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), sono in tutto 5.502. L’Italia ha registrato circa il 58% del totale degli arrivi, la Spagna il 22% e la Grecia il 20%. (D. Fas.)