Bergamo – Il pranzo condiviso, la merenda in oratorio, il corteo lungo il centro della cittadina e la celebrazione eucaristica sono stati i quattro momenti che a Clusone, in diocesi di Bergamo, hanno composto la celebrazione diocesana della 104° Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. In centinaia hanno partecipato, giungendo soprattutto dall’alta Valle Seriana e dalla Valle di Scalve, ma erano presenti anche alcuni gruppi di persone di diversa nazionalità provenienti dalla città. La Giornata ha messo a fuoco i quattro verbi suggeriti da Papa Francesco nel suo messaggio: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. La fantasia dell’artista Umberto Gamba ha suggerito il logo utilizzato in diocesi in cui appaiono quattro simboli abbinati alle diverse azioni.
Il corteo e i simboli. Una sedia, un ombrello, un podio, un dono, realizzati in polistirolo in formato gigante, hanno segnato ieri le tappe del corteo che ha attraversato il centro di Clusone dall’oratorio alla basilica dove il vescovo, mons. Francesco Beschi, ha presieduto la concelebrazione.
«La migrazione è un segno dei tempi, – ha detto il vescovo utilizzando un’espressione cara a Papa Giovanni XXIII – non solo perché caratterizza questa epoca storica, ma perché rappresenta un segno di Dio per il nostro tempo. Lasciamoci interpellare da Dio attraverso questo fenomeno e attraverso il volto concreto delle persone».
Nella celebrazione le letture e il Vangelo sono stati proclamati in diverse lingue, così come il canto, oltre che dal coro gospel dei giovani del vicariato locale, è stato animato da gruppi di diversa provenienza.
«In questa Giornata si respira la gioia, – ha continuato mons. Beschi – ma la migrazione non è solo una provocazione ai nostri sentimenti, a volte anche contraddittori. Il corteo ci ha mostrato un mondo che si colora non solo dei nostri sentimenti, ma di quelli di Cristo che ci ricorda il valore dell’accoglienza. Non c’è solo una ragione evangelica nell’accoglienza, ma uno stile. Non si tratta di accogliere solo i migranti. Stiamo facendo fatica ad accoglierci gli uni gli altri, nelle nostre famiglie, nelle comunità. Lo stile cristiano dell’accoglienza ci porta ad accogliere tutti a partire dai più bisognosi. Esiste una graduatoria che non è quella del “Prima noi, poi gli altri”, ma prima chi è più debole e ha più bisogno. Accogliamo le persone e non solo i loro bisogni». Ha quindi ricordato i tre livelli di declinazione dei quattro verbi: a livello personale, comunitario e sociale, sottolineando come «non sempre vi siano condizioni facili per declinare queste azioni» e invitando le comunità ad una vera conversione. «Abbiamo bisogno di una conversione all’accoglienza comunitaria. Non possiamo immaginare che la comunità cristiana appaia come una comunità chiusa. Diocesi, parrocchie e Comuni hanno dimostrato fino a oggi una grande capacità di accoglienza. Ora bisogna passare dall’organizzazione all’accoglienza comunitaria. Alimentiamo nelle nostre comunità ragioni di accoglienza e testimoniamole». Nell’omelia ha ricordato anche il grande bisogno di pace che spinge donne e uomini a migrare.
«Alla domanda di Gesù “Cosa cercate?” il mondo risponde “La pace” e tutto quello che la può sostenere, garantire e alimentare. È assurdo immaginare che le guerre, le ostilità e l’odio possano dare una risposta a quella pace che tutti cerchiamo». La Giornata è stata coordinata dall’Ufficio Migrantes della diocesi in collaborazione con i vicariati di Vilminore, Ardesio e Gromo, Clusone e Ponte Nossa.
«La Giornata del Migrante, – ha detto don Mauro Bassanelli, vicario locale di Clusone–Ponte Nossa – ci invita ad aprire il cuore, la mente e gli orizzonti per incarnare scelte concrete e coraggiose di apertura e di dialogo. Il Signore ci parla attraverso la storia dei migranti e dei rifugiati». Ieri tante famiglie della zona hanno accolto nelle loro case i migranti per il pranzo domenicale condiviso. In oratorio prima del corteo la “Merenda di tutti i colori” ha messo sui tavoli specialità di tanti Paesi del mondo. Al vescovo a conclusione della Giornata è stata donata la riproduzione del logo che vede sullo sfondo l’Orologio planetario Fanzago di Clusone. Le iniziative a corollario della Giornata del migrante continuano con il convegno «Accogliere, proteggere, promuovere, integrare i migranti e i rifugiati» che si svolgerà mercoledì a Villa d’Ogna”. ( MONICA GHERARDI – L’Eco di Bergamo)