GMM: la prossima l’8 settembre 2019

Città del Vaticano – La prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato,  l’edizione 105, sarà celebrata domenica 8 settembre 2019.
Ad annunciarlo, questa mattina, Papa Francesco al termine della preghiera dell’Angelus in Piazza San Pietro.

“D’ora in poi, per motivi pastorali – ha detto il pontefice –  la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sarà  celebrata la seconda domenica di settembre. La prossima, cioè la centocinquesima, sarà  domenica 8 settembre 2019”.

“Oggi- ha ricordato il pontefice –  ricorre la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Questa mattina ho celebrato la Messa con un buon gruppo di migranti e rifugiati residenti nella diocesi di Roma. Nel mio messaggio per questa Giornata ho sottolineato che le migrazioni sono oggi un segno dei tempi. «Ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca (cfr Mt 25,35.43). […] Al riguardo, desidero riaffermare che la nostra comune risposta si potrebbe articolare attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare»”. Durante l’Angelus un “saluto speciale” ha rivolto alla comunità latinoamericana di Santa Lucia in Roma, che celebra 25 anni di fondazione.

In mattinata il pontefice ha celebrato una solenne liturgia eucaristica nella basilica vaticana. A concelebrare con lui, fra gli altri, il presidente della Fondazione Migrantes, il vescovo mons. Guerino Di Tora, il direttore Migrantes di Roma e Lazio, mons. Pierpaolo Felicolo e molti cappellani che seguono le comunità etniche in Italia. In Basilica migranti di 49 Paesi. Tra i  circa 9000 migrnati presenti 200 indiani (Rito latino); 450 indiani (Rito siro malabarese); 50 libanesi maroniti; circa 800 romeni di Rito latino e alcuni romeni di Rito Greco cattolico, una trentina di malgasci, 60 siro antiocheni, più di 1.200 ucraini di Rito Greco cattolico e 35 ucraini di Rito latino; 150 srilankesi; 200 capoverdiani; più di 2.000 filippini; 10 melchiti; 25 cinesi. I canti in diverse lingue e ad animare la celebrazione il coro “Hope” di Torino. (Raffaele Iaria)