Roma – Nascerà “una task force congiunta tra Unione europea, Unione africana e Nazioni Unite per salvare e proteggere vite di migranti e rifugiati lungo le rotte e in particolare in Libia, accelerando il ritorno volontario assistito ai Paesi di origine e il reinsediamento di chi ha bisogno di protezione internazionale”. La decisione, comunicata con una nota stampa congiunta delle tre istituzioni, è stata presa a margine del summit Ue-Ua in corso ad Abidjan dal segretario dell’Onu, Antonio Guterres, dal Presidente della commissione dell’Ua, Moussa Faki Mahamat, e dal Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker con l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini. I quali si sono incontrati, riferisce il Sir, per “discutere passi concreti” con cui “affrontare insieme la drammatica situazione di migranti e rifugiati vittime delle reti criminali, soprattutto in Libia”. La task force dovrà “basarsi, ampliare e accelerare il lavoro già portato avanti dai Paesi di origine e dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), con finanziamenti dell’Unione europea, lavoro che da gennaio ad ora ha permesso il ritorno volontario ai Paesi di origine di 13mila migranti”, spiega la nota. Onu, Ua e Ue hanno deciso che la task force lavorerà insieme alle autorità libiche e “sarà parte del lavoro comune complessivo” che le tre istituzioni internazionali “intensificheranno per smantellare” le reti criminali e offrire “opportunità di sviluppo e stabilità nei Paesi di origine e di transito, affrontando le cause profonde della migrazione”. Dell’accordo fa parte anche la decisione di “aggiornare in modo sistematico la cooperazione trilaterale, incontrandosi regolarmente al più alto livello politico, in particolare a margine delle Assemblee generali delle Nazioni Unite”.