Narducci: fondamentale importanza la rete di sostegno italiana per i nuovi emigrati

Roma – “Un convegno non tanto per aggiungere un ulteriore grido di allarme al coro delle numerose e qualificate agenzie, in primis la Fondazione Migrantes, che da tempo segnalano il capovolgimento di una tendenza, consolidatasi negli anni ’80, che aveva certificato la fine dell’emigrazione italiana sulla base dei saldi migratori”. E’ quanto ha detto questa mattina Franco Narducci del Coordinamento del Faim (Forum Associazioni italiane nel mondo) intervenuto al convegno promosso dal Forum su il tema “Migrare in tempo di crisi, necessità e opportunità: più tutele, più diritti” in corso al Senato. Per Narducci il convegno è stato promosso “poiché le antenne di rilevazione nei Paesi di accoglienza- organi di rappresentanza, associazionismo italiano, missioni cattoliche italiane e rete consolare – registrano in misura crescente fenomeni di precarietà e spesso di difficoltà per i nuovi arrivati, fenomeni che in molti fanno vacillare le certezze alla base di una scelta e di un progetto di emigrazione non sempre adeguatamente valutati”. Dopo aver sottolineato i fenomeni di emigrazione degli ultimi anni Narducci ha evidenziato che l’Italia ha “urgente bisogno di frenare la ripresa dell’emigrazione, soprattutto giovanile, che  impoverisce il Paese e minaccia le prospettive di sviluppo futuro. Diciamocelo senza infingimenti – ha aggiunto – la mobilità professionale è una risorsa dell’Europa non è una palla al piede ma occorre equilibrio; la circolarità non può essere asimmetrica, deve coinvolgere tutti gli Stati membri”. Narducci ha quindi concluso sottolineando che i nuovi emigrati spesso “non hanno dimestichezza o conoscenza della legislazione del lavoro del Paese di accoglienza, spesso non nn ne parlano la lingua e non conoscono il sistema autoctono di rappresentanza sindacale, per cui la rete di sostegno italiana, compresi i patrocinati, è di fondamentale importanza”