Roma – La questione dello ius soli/ius culturae “lascia un’ombra profonda circa la volontà di assumere la sfida dell’integrazione, superando strumentalizzazioni o dinamiche di convenienza elettorale che spesso tendono a legarla e confonderla con le questioni dell’accoglienza”: lo afferma oggi la Consulta nazionale degli organismi ecclesiali socio-assistenziali, che si è riunita a Roma nei giorni scorsi per affrontare varie questioni relative a giovani, lavoro, povertà, cercando di contestualizzarle in ambito ecclesiale e sociale. “Guardare la realtà in modo responsabile – afferma in una nota – vuol dire partire da ciò che ci accomuna per camminare insieme. Si capisce allora come sia centrale e decisivo il dibattito sulla cittadinanza a oltre 800mila bambini e ragazzi nati in Italia, che vivono qui, frequentano le nostre scuole ma che italiani non possono ancora considerarsi”. La Consulta chiede “di non trincerarsi dietro le paure e invita anche i responsabili politici a non rinunciare mai alla speranza e ad impegnarsi concretamente per un Paese migliore, che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti, che trasmette e difende i valori connessi alla dignità umana di chi viene accolto e di chi accoglie”.