Roma – Sarà A Ciambra di Jonas Carpignano la produzione italiana a correre per l’Oscar come miglior film straniero. Il viaggio nel mondo rom di Gioia Tauro raccontato con la cinepresa dal giovane regista italo-americano è stato scelto da una apposita commissione istituita dall’Anica in una rosa di 14 altri lavori.
Dopo la presentazione a Cannes (alla “Quinzaine des Realisateurs”), ora il lungometraggio, sostenuto dal progetto LuCa (intesa tra Fondazione Calabria Film Commission e Lucana Film Commission) e coprodotto da Martin Scorsese, è pronto per “la notte dell’Academy Awards” che si terrà ad Hollywood domenica 4 marzo, mentre il 23 gennaio saranno annunciate le cinquine dei candidati per ogni categoria. Ci si aspetta, dunque, una nomination per il film Made in Italy. La vicenda è ambientata nel quartiere rom Ciambra di Gioia Tauro. La pellicola racconta la vicenda di Pio, un ragazzino rom che a quattordici anni beve, fuma ed è uno dei pochi in grado di integrarsi tra le varie realtà del luogo: gli italiani, gli immigrati africani e la sua gente. Pio segue ovunque suo fratello Cosimo imparando il necessario per sopravvivere sulle strade della città.
Quando Cosimo scompare, però, le cose per Pio iniziano a mettersi male: dovrà provare di essere in grado di assumere il ruolo di suo fratello e decidere se è veramente pronto a diventare un uomo. Jonas Carpignano, appena trentenne, nipote diretto del celebre regista Luciano Emmer, di madre afroamericana e padre italiano, ha vissuto e studiato in Italia e negli Stati Uniti. Attualmente vive e lavora come scrittore, regista e produttore proprio a Gioia Tauro, in Calabria. I film candidati a rappresentare l’Italia nella corsa alla statuetta erano 14, tutti distribuiti nelle sale del territorio nazionale tra il 1° ottobre 2016 e il 30 settembre 2017. A Ciambra ha avuto la meglio su Cuori puri di Roberto De Paolis, L’equilibrio di Vincenzo Marra, Una famiglia di Sebastiano Riso, Fortunata di Sergio Castellitto, Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, Ho amici in paradiso di Fabrizio Maria Cortese, L’ora legale di Salvatore Ficarra e Valentino Picone, L’ordine delle cose di Andrea Segre, Sicilian ghost story di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, La tenerezza di Gianni Amelio, Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni e La vita in comune di Edoardo Winspeare. (Fulvio Fulvi)
Dopo la presentazione a Cannes (alla “Quinzaine des Realisateurs”), ora il lungometraggio, sostenuto dal progetto LuCa (intesa tra Fondazione Calabria Film Commission e Lucana Film Commission) e coprodotto da Martin Scorsese, è pronto per “la notte dell’Academy Awards” che si terrà ad Hollywood domenica 4 marzo, mentre il 23 gennaio saranno annunciate le cinquine dei candidati per ogni categoria. Ci si aspetta, dunque, una nomination per il film Made in Italy. La vicenda è ambientata nel quartiere rom Ciambra di Gioia Tauro. La pellicola racconta la vicenda di Pio, un ragazzino rom che a quattordici anni beve, fuma ed è uno dei pochi in grado di integrarsi tra le varie realtà del luogo: gli italiani, gli immigrati africani e la sua gente. Pio segue ovunque suo fratello Cosimo imparando il necessario per sopravvivere sulle strade della città.
Quando Cosimo scompare, però, le cose per Pio iniziano a mettersi male: dovrà provare di essere in grado di assumere il ruolo di suo fratello e decidere se è veramente pronto a diventare un uomo. Jonas Carpignano, appena trentenne, nipote diretto del celebre regista Luciano Emmer, di madre afroamericana e padre italiano, ha vissuto e studiato in Italia e negli Stati Uniti. Attualmente vive e lavora come scrittore, regista e produttore proprio a Gioia Tauro, in Calabria. I film candidati a rappresentare l’Italia nella corsa alla statuetta erano 14, tutti distribuiti nelle sale del territorio nazionale tra il 1° ottobre 2016 e il 30 settembre 2017. A Ciambra ha avuto la meglio su Cuori puri di Roberto De Paolis, L’equilibrio di Vincenzo Marra, Una famiglia di Sebastiano Riso, Fortunata di Sergio Castellitto, Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, Ho amici in paradiso di Fabrizio Maria Cortese, L’ora legale di Salvatore Ficarra e Valentino Picone, L’ordine delle cose di Andrea Segre, Sicilian ghost story di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, La tenerezza di Gianni Amelio, Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni e La vita in comune di Edoardo Winspeare. (Fulvio Fulvi)