“Ripensare le pedagogie”: da domani il nuovo convegno di “Scholè”

Brescia – Fedele al consueto appuntamento di ogni anno, si svolgerà a Brescia presso il Centro di spiritualità “Mater Divinae Gratiae” – domani e venerdì il LVI Convegno di Scholé. Organizzato dall’editrice Morcelliana e dall’editrice La Scuola, coordinato da Luciano Pazzaglia, attirerà in città oltre un centinaio studiosi dell’educazione e delle istituzioni scolastiche. “Ripensare le pedagogie“, questo il titolo del colloquio per questa nuova edizione , che vedrà affiancare alle relazioni dei pedagogisti quelle di esperti di altre discipline –dalla filosofia alla storia delle religioni- con l’intento di allargare gli orizzonti.

“La scelta è  nata, innanzi tutto, dalle considerazioni riguardanti l’acutizzarsi che nell’attuale società globalizzata e multiculturale vengono ad avere le urgenze educative. Basterebbe pensare alla crescente separazione tra società ricche e società povere, al diffondersi nel campo scolastico di certa cultura meritocratica di stampo neo-liberale…, non c’è da stupirsi che anche nel nostro Paese larghe fasce di giovani, soprattutto delle periferie urbane, corrano il rischio di subire autentiche forme di ghettizzazione”, spiega Pazzaglia, segretario di “Scholé”. E aggiunge: “Non meno seri, poi, sono i problemi educativi sollevati dal carattere multiculturale che le grandi migrazioni stanno imprimendo alla nostra società, le cui scuole sono frequentate, in percentuali sempre più alte, da figli di stranieri”. Qui le difficoltà principali stanno non solo, nell’ elaborare una proposta pedagogico-didattica che promuova i nuovi arrivati senza penalizzare i nativi, quanto nel riuscire a realizzare a partire dalla scuola, una vera convivenza tra le identità socio-culturali e religiose presenti . Sfida che implica un approccio alla complessa questione educativa lontano da analisi approssimative, capace di favorire non solo una maggior compattezza fra aree che raggruppano ad esempio la pedagogia, la storia della pedagogia, la pedagogia sociale, ma un reale ripensamento della pedagogia nel suo insieme. La due giorni vedrà confrontarsi pedagogisti e specialisti provenienti da altre discipline. Il  programma prevede che, nella prima sessione (presieduta da Milena Santerini), Giuseppe Tognon, storico della pedagogia, “incaricato di riferire sulla fondatezza di una pedagogia al singolare, dialoghi con Giovanni Filoramo, storico del cristianesimo cui si è chiesto di focalizzare le modalità con cui le religioni, sottoposte all’impatto con la modernità, la globalizzazione e i grandi sommovimenti demografici, possano farsi portatrici di una proposta educativa; mentre, nella seconda sessione (presieduta da Alessandra La Marca), Pier Cesare Rivoltella, docente di tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento, si soffermi sui rapporti tra pedagogia e razionalità scientifiche, in dialogo con Natoli, docente di filosofia teoretica, cui si è rispondere ad un quesito ineludibile: in una società fluida è ancor possibile praticare un’educazione alle virtù?”.