Papa Francesco: Gesù “ha voluto per la sua Chiesa anche un centro visibile di comunione in Pietro”

Città del Vaticano – “Sono arrivate tristi notizie su persecuzioni religiose ai nostri fratelli Rohingya. Vorrei esprimere tutta mia vicinanza a loro. Chiediamo a Dio di salvarli e di suscitare uomini e donne di buona volontà che possano dare loro aiuto”. Papa Francesco, ieri all’Angelus domenicale in piazza San Pietro, rivolge un appello a favore dei Rohingya, minoranza musulmana, oggetto in questi giorni di persecuzioni in Birmania. Nel Dopo Angelus ancora lo sguardo del pontefice a chi vive momenti difficili con la richiesta di pregare per le vittime delle alluvioni in India, Nepal e Bangladesh.

E commentando il Vangelo del giorno papa Francesco ha sottolineato che ci Gesù “ha voluto per la sua Chiesa anche un centro visibile di comunione in Pietro – anche lui, non è una grande pietra, è una piccola pietra, ma presa da Gesù diventa centro di comunione – e in coloro che gli sarebbero succeduti nella stessa responsabilità primaziale, che fin dalle origini sono stati identificati nei Vescovi di Roma, la città dove Pietro e Paolo hanno reso la testimonianza del sangue”.

Con noi, oggi, Gesù – ha detto ancora il Papa – vuole “continuare a costruire la sua Chiesa, questa casa con fondamenta solide ma dove non mancano le crepe, e che ha continuo bisogno di essere riparata. Sempre. La Chiesa ha sempre bisogno di essere riformata, riparata. Noi certamente non ci sentiamo delle rocce, ma solo delle piccole pietre. Tuttavia, nessuna piccola pietra è inutile, anzi, nelle mani di Gesù la più piccola pietra diventa preziosa, perché Lui la raccoglie, la guarda con grande tenerezza, la lavora con il suo Spirito, e la colloca nel posto giusto, che Lui da sempre ha pensato e dove può essere più utile all’intera costruzione. Ognuno di noi – ha spiegato  – è una piccola pietra, ma nelle mani di Gesù partecipa alla costruzione della Chiesa. E tutti noi, per quanto piccoli, siamo resi “pietre vive”, perché quando Gesù prende in mano la sua pietra, la fa sua, la rende viva, piena di vita, piena di vita dallo Spirito Santo, piena di vita dal suo amore, e così abbiamo un posto e una missione nella Chiesa: essa è comunità di vita, fatta di tantissime pietre, tutte diverse, che formano un unico edificio nel segno della fraternità e della comunione”.