Tarquinio: no alla chiusura dei porti

Roma – “In queste ore nel nostro Paese è balenata l’idea di chiudere i porti a navi che non battono bandiera italiana che portano persone salvate in mare. Mi auguro che l’Italia continui a essere un Paese civile che rispetti i trattati internazionali, che ha contribuito a creare, e che le persone salvate vengano accolte”. Lo ha detto a Matera il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, durante il dibattito sul tema “Il Mediterraneo e il Mondo che cambia: il fenomeno migratorio”, organizzato in occasione della festa del quotidiano. “Siamo convinti che il posto dell’Italia nel Mediterraneo sia un posto da leader, di un Paese capace di essere in testa ai processi in corso, non sulla difensiva. La vocazione dell’Italia è di essere un Paese ponte tra Africa e Europa, tra Sud e Nord, tra Est e Ovest – ha aggiunto Tarquinio -. Noi italiani siamo una sintesi del Mediterraneo”. Il direttore di Avvenire ha ricordato anche le responsabilità dell’Europa quando “girava la testa dall’altra parte, mentre gli italiani hanno avuto il coraggio di mettersi in mare e di salvare vite. La cultura che esprimiamo dice qualcosa della nostra storia di cristiani che sanno guardare agli uomini e alle donne come una ricchezza e non come un problema”.