Roma: i mostra sculture autobiografiche di uno sculture nigeriano rifugiato

Roma – Saranno esposte per la prima volta a Roma le quindici opere d’arte autobiografiche sul pericoloso viaggio affrontato nel Mediterraneo del giovane rifugiato nigeriano Fasasi. Sculture in terracotta dipinta che raccontano la paura e la sofferenza, ma anche la gioia e la speranza dell’arrivo in un luogo sicuro dove riprendere il filo della propria vita. Opere che ci danno il punto di vista di chi rischiando di annegare viene salvato nel Mediterraneo. Con il suo grande talento espressivo e concettuale, unito ad una notevole e raffinata capacità tecnica, Fasasi racconta “L’approdo: l’arrivo in un porto sicuro dopo tanti pericoli”. E’ questo il titolo della prima esposizione di Fasasi che sarà inaugurata lunedì 26 Giugno alle 17:00 presso il Centro Cittadino delle Migrazione in Via Assisi, 41 di Roma. Durante il servizio militare in Nigeria Fasasi ha scoperto il furto di schede elettorali da parte di persone armate denunciando l’accaduto alla polizia. Da quel momento hanno iniziato a cercarlo, bruciandogli la casa e minacciando la sua famiglia. Per questo è stato costretto a fuggire lasciando la sua terra. “In Nigeria facevo lo scultore. Ho studiato con grande impegno – spiega Fasasi – per coltivare la mia passione per la scultura: le mie opere sono esposte nelle piazze della mia città. Ho perso tutto abbandonando la mia famiglia, la mia terra e la mia passione”. Per arrivare in Italia Fasasi ha affrontato un lungo viaggio, passando dalla Libia e attraversando il Mediterraneo.

 A Roma è stato ospitato nel Centro di Accoglienza SPRAR “Casa Benvenuto” di In Migrazione e Acisel. “Abbiamo costruito con Fasasi un percorso per l’integrazione inedito– racconta Simone Andreotti, Presidente In Migrazione – partendo proprio dal valorizzare il suo talento e la sua passione per la scultura. Abbiamo conosciuto una persona ed un artista eccezionale”. Il contatto con una parte sana della città gli ha permesso di ricominciare a scolpire: visitare i tanti musei e chiese della Capitale gli ha permesso di scoprire nuovi elementi artistici che sono entrati nelle sue opere, a partire dai drappeggi che ne rafforzano l’eleganza e il movimento; l’incontro con artisti e artigiani italiani gli ha permesso di affinare le tecniche di realizzazione e di scoprire un mondo nuovo di relazioni sociali. Scolpire in Italia è il coronamento di un sogno – conclude Fasasi – Ho trovato ripercorrendo e rielaborando la mia storia una strada per lavorare, ma anche per ripagare con l’arte il Paese che mi ha accolto”.