Papa Francesco e Sergio Mattarella: l’impegno per i migranti

Roma – E’ terminata da poco la visita di Papa 
Francesco al Presidente dela Repubblica Italiana Sergio Mattarella, al Quirinale. Una visita intensa con molti temi trattati nel colloquio privato
e anche nei discorsi finali Tra questi il tema dei migranti che sta molto a cuore sia al pontefice che la Capo di Stato italiano.  Papa Bergoglio – per la seconda volta al Quirinale dopo la visita durante la presidenza di Giorgio Napolitano – ha ricambiato così quella ricevuta il 18 aprile 2015 da Sergio Mattarella. “Viviamo un tempo nel quale l’ Italia e l’ insieme dell’ Europa sono chiamate a confrontarsi con problemi e rischi di varia natura quali il terrorismo internazionale, che trova alimento nel fondamentalismo; il fenomeno migratorio, accresciuto dalle guerre e dai gravi e persistenti squilibri sociali ed economici di molte aree del mondo; la difficoltà delle giovani generazioni di accedere a un lavoro stabile e dignitoso, ciò che contribuisce ad aumentare la sfiducia nel futuro e non favorisce la nascita di nuove famiglie e di figli”, detto Papa Francesco indicando subito le ‘sfide’ del momento per il nostro Paese: sfide che l’ Italia ha la volontà di trasformarle “in occasioni di crescita e in nuove opportunità”. A partire dal fenomeno migratorio “vasto e 
complesso”: “è chiaro – ha detto il Papa –  che poche nazioni non 
possono farsene carico interamente, assicurando un’ordinata 
integrazione dei nuovi arrivati nel proprio tessuto sociale: per 
tale ragione, è indispensabile e urgente che si sviluppi un’ampia 
e incisiva cooperazione internazionale”.

“Il modo col quale lo Stato e il popolo italiano stanno affrontando la crisi migratoria, insieme allo sforzo compiuto per assistere doverosamente le popolazioni colpite dal sisma, sono espressione di sentimenti e di atteggiamenti che trovano la loro fonte più genuina nella fede cristiana, che ha plasmato il carattere degli italiani e che nei momenti drammatici risplende maggiormente”, si è detto convinto il pontefice sottolineando l’accoglienza ai numerosi profughi che sbarcano sulle coste italiane “l’opera di primo soccorso garantita dalle sue navi nel Mediterraneo e l’impegno di schiere di volontari, tra i quali si distinguono associazioni ed enti ecclesiali e la capillare rete delle parrocchie”. “Ne è prova anche l’oneroso impegno dell’Italia in ambito internazionale a favore della pace, del mantenimento della sicurezza e della cooperazione tra gli Stati”, ha proseguito Papa Francesco che all’inizio del suo discorso ha voluto ricordare le sue origini italiane. “Le mie radici sono in questo paese”, ha detto e “guardo all’Italia con speranza”.  Sulla stessa scia del Pontefice anche il discorso di Sergio Mattarella che ha evidenziato l’urgenza di un “impegno comune” per l’accoglienza dei migranti. Governare “il dramma dei migranti” 
richiede “un comune impegno da parte della comunità 
internazionale, dei Paesi di provenienza di transito, di quelli 
di approdo e – per quanto ci riguarda più da vicino – 
dell’intera Unione europea”, ha detto il Capo dello Stato evidenziando che “i problemi, i grandi problemi di questa epoca, se 
affrontati con un approccio inadeguato e angusto o con scarsa 
lungimiranza, rischiano di travolgerci”. Mattarella ha quindi ringraziato la Chiesa Cattolica per la sua “instancabile azione, al fianco delle istituzioni nazionali, nella più ampia riaffermazione dei valori di giustizia, equità, apertura e tolleranza sui quali si fonda la Repubblica”: “una presenza, quella della Chiesa cattolica, che risalta, in modo particolare, nei momenti più difficili della nostra vita nazionale, come quello recente dell’emergenza del terremoto”. (Raffaele Iaria)